La Nuova Sardegna

Olbia

L’ordinanza

Barche come discoteche: «Stop ai decibel in mare»

di Dario Budroni
Barche come discoteche: «Stop ai decibel in mare»

La guardia costiera del nord Sardegna abbassa il volume dell’estate cafona: «Non vietiamo il divertimento, ma serve più sicurezza»

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Olbia Il mare non è una discoteca e la barca non è una consolle. La guardia costiera del nord Sardegna ha così deciso di abbassare il volume dell’estate cafona. I motivi sono sostanzialmente tre: sicurezza, tutela ambientale e rispetto del vivere civile. «Sia chiaro: non vogliamo vietare il divertimento. Vogliamo solo che sia equo, consapevole e responsabile» sottolinea subito il direttore marittimo Gianluca D’Agostino. Per questo la guardia costiera ha appena emanato una ordinanza – poi rilanciata dai singoli comandanti dei porti – in vigore da Alghero a Cala Goloritzè e quindi anche in tutta la Gallura, da Olbia a La Maddalena passando quindi per Porto Cervo e Porto Rotondo. L’obiettivo è limitare la musica ad alto volume e altre emissioni sonore in mezzo al mare entro i 500 metri dalla linea di costa. Significa che le mini discoteche improvvisate non saranno più tollerate. Insomma, la musica può andare anche bene ma il volume deve essere tenuto rigorosamente basso. Senza obbligare la natura e i vicini di barca a sorbire i propri decibel. La guardia costiera ne fa soprattutto una questione di sicurezza, perché la musica diffusa da certe imbarcazioni può coprire segnali e avvisi di emergenza mettendo così a rischio le vite umane. «Navigare in sicurezza significa anche saper ascoltare» si legge nel post pubblicato sulla pagina Instagram dalla Direzione marittima del nord Sardegna, che ha base a Olbia.

La sicurezza. Basta fare un giro in mezzo al mare – soprattutto nelle zone più turistiche – per imbattersi nelle discoteche galleggianti. Certe volte basta una singola imbarcazione per rovinare l’atmosfera. Altre volte ci si organizza addirittura con l’unione di più gommoni. La guardia costiera ha così deciso di dire basta: stop agli amplificatori che diffondono musica a tutto volume perché i decibel non consentono di cogliere comunicazioni o richieste di soccorso diffuse sul canale 16 VHF – cioè il canale di emergenza internazionale – e compromettono anche l’ascolto di altri segnali emessi con l’obiettivo di evitare gli incidenti. «La prima esigenza, insomma, è quella di salvaguardare la vita in mare – spiega il direttore marittimo Gianluca D’Agostino –. I decibel che sentiamo ormai troppo spesso annullano anche la capacità di controllo e di gestione della navigazione. Per questo abbiamo emanato una specifica ordinanza. Il divertimento va bene e non lo stiamo certo vietando, ma allo stesso tempo non deve mai mettere in pericolo le persone».

Ambiente e civiltà. Poi ci sono altre due questioni da non sottovalutare. Tenere la musica a tutto volume, per esempio, non è che faccia proprio bene all’equilibrio all’habitat costiero, in particolare nelle diverse aree protette. Luoghi dove tra l’altro vivono specie faunistiche – sia marine che di superficie – in certi casi anche a rischio estinzione. Poi c’è il tema della civiltà, della normale convivenza tra persone, del rispetto dei vicini di barca. «Faccio l’esempio del condominio: chi ci vive sa benissimo che non si può fare tutto ciò che si vuole – spiega D’Agostino –. Anche i Comuni stabiliscono regole ben precise per quanto riguarda la musica e gli schiamazzi. E perché quando si va per mare tutto questo non dovrebbe più essere valido? Sulle imbarcazioni ci si deve comportare come se si fosse a casa propria: volume contenuto senza dare fastidio al prossimo. Non vietiamo il divertimento ma vogliamo che ci sia un senso civico attento e responsabile». L’ordinanza della guardia costiera è stata emanata due giorni fa e ieri, 14 agosto, è partita la campagna di informazione anche attraverso i canali social. «Rispetta le regole: il mare è di tutti, la sicurezza prima di tutto» è uno degli slogan scelti per sensibilizzare chi crede invece che il divertimento estivo vada messo davanti a tutto, anche alla sicurezza e al rispetto degli altri.

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