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Festa vip sull’isola di Santa Maria: l’abuso d’ufficio non è più reato, tutti prosciolti

Festa vip sull’isola di Santa Maria: l’abuso d’ufficio non è più reato, tutti prosciolti

La Maddalena, sentenza di non luogo a procedere. Un rinvio a giudizio per falso

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La Maddalena Si è chiuso con una sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato, il procedimento penale relativo a una vicenda  avvenuta  nel 2019 nella spiaggia dell’isola di Santa Maria che vedeva sotto accusa l’allora presidente del Parco, Fabrizio Fonnesu, l’amministratore unico e comproprietario della società Samit proprietaria della struttura ricettiva “La Casitta”, Marco Fonnesu, l’allora direttore pro tempore del Parco e firmatario del nullaosta Augusto Navone e l’allora addetto all’ufficio ambiente dello stesso ente, Antonella Gaio.

La Procura di Tempio contestava a tutti, in concorso tra loro, il reato di abuso d’ufficio. Reato ora abrogato. Il gup del tribunale di Tempio Federica di Stefano li ha, quindi, prosciolti tutti dall’accusa. Rinviato a giudizio per falso Marco Fonnesu.

Al centro della vicenda accaduta sei anni fa e passata attraverso ben cinque giudici e due riforme legislative, un evento di benvenuto agli ospiti organizzato dal ristorante “La Casitta” della famiglia Fonnesu, che si era svolta su una pedana amovibile nella spiaggia dell’isola di Santa Maria, la notte del 6 agosto 2019. Festa vip per la quale i titolari dell’attività avevano chiesto e ottenuto l’autorizzazione da parte dell’Ente Parco (dal 5 al 7 agosto), ente presieduto da Fabrizio Fonnesu, cugino del titolare del resort, Marco Fonnesu. Autorizzazione e pedana erano finiti al centro del fascicolo aperto dal procuratore Gregorio Capasso che aveva chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone. La Procura contestava a tutti, in concorso tra loro, il reato di abuso d’ufficio per aver rilasciato l’autorizzazione al posizionamento della pedana amovibile per l’evento, procurando, così sosteneva l’accusa, un ingiusto vantaggio patrimoniale a Marco Fonnesu che aveva richiesto il nulla osta (consistito nell’incassare 52mila euro per lo svolgimento dell’evento). La pedana lunga  sei metri e larga 12, per la Procura, avrebbe occupato abusivamente 72 metri quadri del demanio marittimo. Ora per tutti loro arriva il proscioglimento. Erano difesi dagli avvocati Carlo Selis, Carlo Careddu,  Agostinangelo  Marras, Giuseppe Luigi Cucca e Debora Giudice. (t.s.)

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