Tempio, gli amici di Omar Masia hanno chiesto aiuto a una donna: «Abbiamo avuto un incidente»
Il racconto di Violante Dibeltulo, che abita vicino al luogo della tragedia
Tempio L’auto giù dal ponte, il buio, i telefoni che non prendono. Il ragazzo alla guida della Bmw volata dalla strada per l’Agnata, dove è morto il 25enne calangianese Omar Masia, è riuscito a liberarsi dalle lamiere ed è subito corso verso una abitazione vicina, per chiedere aiuto. «Abbiamo sentito un colpo alla porta – racconta Violante Dibeltulo, la proprietaria della casa –. C’era un ragazzo che diceva di aver avuto un incidente: “In quattro siamo usciti, il quinto no”, ha detto. Hanno chiamato vigili del fuoco, polizia, carabinieri e 118». Scene che la donna non dimenticherà mai. Anche il padre di Omar Masia, Massimiliano, vigile del fuoco intervenuto nel luogo in cui è morto il figlio, si è avvicinato all’abitazione di Violante Dibeltulo. «Ho chiesto cosa potessi fare, gli ho dato un bicchiere d’acqua e poi se n’è andato, è stata una cosa bruttissima», racconta la donna. La sorella di Violante Dibeltulo, Francesca, si è accorta dell’incidente nel primo mattino di oggi, domenica 26 ottobre. «Questa strada esiste dal 1953, non era mia successo niente di simile – racconta –. Io non mi sono accorta di nulla. I ragazzi sono andati da mia sorella questa notte, poi stamattina, quando mi sono svegliata, ho visto tutte le telefonate e ho saputo quello che era successo».
