Gli olbiesi pagano più di tutti per salute, spesa e ristorante: ecco perché
Nei supermercati i prezzi sono aumentati del 4,7% in un anno. Frenano le bollette e i trasporti. Il report statistico del Comune
Olbia La salita è costante. I prezzi che schizzano verso l’alto divorano porzioni sempre più importanti dello stipendio. Non solo il carrello della spesa ormai difficile da riempire. Gli olbiesi si trovano costretti a fare anche i conti con quelli che sono gli effetti collaterali di un mercato turistico in continua ascesa, con le case che non si trovano e i conti al ristorante decisamente più cari. Per farsi un’idea basta dare un’occhiata ai grafici e ai numeri elaborati ogni mese dal Servizio statistica del Comune per conto dell’Istat, dove le rilevazioni dei prezzi al consumo appaiono generalmente con il segno più. Ed è soprattutto nel periodo estivo che le variazioni si fanno più consistenti. Nel mese di luglio, per esempio, l’indice generale dei prezzi al consumo è aumentato del 2,1 per cento rispetto al mese precedente, cioè quando la stagione estiva stava cominciando a entrare nel vivo. Una ulteriore crescita è stata poi registrata ad agosto: più 0,5 per cento. Variazioni comunque non solo nel breve periodo, considerato che, ad agosto, i prezzi a Olbia sono aumentati dell’1,1 per cento rispetto a dodici mesi prima. Gli aumenti più importanti riguardano direttamente il carrello della spesa: i prodotti alimentari e le bevande analcoliche. Ad agosto più 0,4 per cento rispetto a luglio e addirittura un 4,7 per cento in più dello stesso periodo del 2024.
Il carrello
Ormai è sempre più caro e la crescita sembra avanzare senza freni: a giugno, rispetto all’anno precedente, i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 3,8, a luglio del 4,3 e ad agosto del 4,7. Lo scorso mese di febbraio, invece, si parlava di un più 1,7. Significa che è soprattutto il carrello della spesa a incidere oggi sui bilanci delle famiglie. Crescono anche i beni non essenziali come le bevande alcoliche e le sigarette: a giugno più 2,5, a luglio 2,6 e ad agosto 2,4, sempre in rapporto ai numeri registrati negli stessi mesi del 2024. Costano meno abbigliamento e calzature, con il meno 2,5 di giugno, il meno 0,4 di luglio e il meno 0,7 di agosto.
Bollette e sanità
E se il carrello della spesa diventa sempre più caro, il discorso cambia in meglio sul fronte delle bollette. Ad agosto, per acqua, elettricità e combustibili, a Olbia è stato certificato un meno 1,3 per cento rispetto allo stesso mese del 2024. Crescono, invece, i prezzi dei mobili e degli articoli e dei servizi per la casa: più 1 per cento. Stesso discorso per i servizi sanitari e le spese per la salute: ad agosto più 1,9 per cento, mentre a luglio più 2 e a giugno addirittura più 3,2. Numeri più positivi nel campo dei trasporti in città: meno 0,9 ad agosto. Lieve crescita, invece, per tutto ciò che ruota attorno agli spettacoli, alla cultura e agli eventi in generale: più 0,2 a luglio e più 0,3 ad agosto. Aumenti più significativi nell’ambito dell’istruzione: 2,3 per cento.
La ristorazione
La stagionalità si fa sentire – con aumenti vertiginosi – soprattutto al bar e al ristorante. Per quanto riguarda i servizi ricettivi e di ristorazione, infatti, a giugno, rispetto al mese precedente, i prezzi sono aumentati del 2,3 per cento, a luglio dell’11,4 e ad agosto del 2,7. Se si guarda all’anno prima, a luglio l’aumento è stato del 4 per cento, mentre ad agosto è stato registrato un meno 0,7.
La casa
Poi c’è il problema dei problemi. Da tre-quattro anni l’emergenza abitativa è diventata l’incubo di tantissimi olbiesi e anche di chi riesce a trovare un lavoro in città, senza però riuscire a trovare un tetto sotto cui passare le notti. La situazione è questa: poche case in vendita – comunque a prezzi sempre più alti – e soprattutto pochissime abitazioni in affitto per un periodo che non sia compreso tra l’autunno e la primavera. I proprietari delle case, dal centro alla periferia passando naturalmente per le frazioni di mare, preferiscono puntare sul mercato turistico, che vale a dire maggiori guadagni e meno rischi con eventuali inquilini morosi. Secondo un recente report realizzato da Sociometrica per il Sole 24 Ore, a Olbia sono 2.958 gli alloggi privati ufficialmente registrati per il mercato delle vacanze. Si tratta dell’offerta più alta della Sardegna. Tutto questo mentre la tendenza demografica è in crescita e, insieme a lei, la ricerca disperata di una abitazione. Chi riesce nell’impresa di trovare una sistemazione in affitto, invece, è costretto a sborsare cifre astronomiche per pochi metri quadrati di alloggio. A parlarne, nei giorni scorsi, è stata anche l’assessora comunale ai Servizi sociali Simonetta Lai.
«La spinta degli affitti turistici tiene i canoni alti tutto l’anno, produce sfratti di fatto e rende impossibile la vita a chi ha stipendi o pensioni normali – ha sottolineato l’assessora Lai –. Il copione è questo: famiglie invitate a lasciare l’appartamento in primavera per “far stagione” oppure costrette a canoni da 850 fino a 1.200 euro anche per spazi piccoli. Per chi vive con 600 euro di pensione, significa sfratto indotto. Non è solo una questione di povertà certificata: riguarda anche chi ha un reddito, ma non abbastanza per reggere prezzi ormai fuori scala». Dal canto suo, l’amministrazione sta provando a fare la sua parte mettendo a disposizione una ventina di appartamenti comunali e realizzando nuove abitazioni di edilizia sociale attraverso il piano Pinqua.
