La Maddalena, l’ospedaletto Garibaldi rinasce dopo 30 anni di abbandono
La struttura diventerà la casa del personale che lavora al Paolo Merlo. Critica l’opposizione: «Noi assenti perché non siamo stati invitati»
La Maddalena Dopo oltre trent’anni di abbandono, lo storico Ospedaletto Garibaldi rinasce e torna a nuova vita. L’amministrazione guidata dal sindaco Fabio Lai ha inaugurato la struttura completamente restaurata e riconvertita in appartamenti destinati al personale medico e sanitario che presta servizio all’ospedale Paolo Merlo.
L’edificio, nel cuore del quartiere di Due Strade, versava da decenni in condizioni di degrado e rischiava di andare perduto. Con un intervento da oltre un milione di euro, è stato possibile ricavare un trilocale, due bilocali e un monolocale, mantenendo vivo il valore storico e sociale di un luogo che, nei primi del Novecento, fu il primo ospedale civile della città. Allora rivoluzionario, l’Ospedaletto permise per la prima volta anche alle donne e ai meno abbienti di ricevere cure, grazie a un decreto di Vittorio Emanuele III. «Oggi quella vocazione sociale si rinnova – ha spiegato il sindaco Lai – perché questa struttura contribuirà a rendere più attrattivo il nostro ospedale, offrendo un supporto concreto a chi sceglie di lavorare qui tutto l’anno o nei mesi estivi».
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il commissario straordinario della Asl Gallura Ottaviano Contu, l’ex commissario Marcello Acciaro, il dottor Luca Pilo, già responsabile del pronto soccorso del Paolo Merlo, oltre a medici, operatori sanitari e rappresentanti delle associazioni locali.
L’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi, impossibilitato a partecipare, ha inviato un messaggio letto durante l’evento: «Mi rincresce non essere presente a questo momento così significativo – ha scritto testualmente – ma desidero esprimere al sindaco Fabio Lai e alla comunità la mia profonda soddisfazione per un progetto che dimostra visione, dedizione e attenzione concreta ai bisogni dei cittadini».
«È stato un lavoro complesso, ma anche emozionante – ha aggiunto l’assessora ai Lavori pubblici Federica Porcu – perché non si tratta solamente di riqualificare un sito degradato, ma di salvare un pezzo di storia cittadina, restituendogli una funzione nobile e attuale».
«Una vittoria di tutta la città – ha concluso il sindaco Lai –. In questo progetto ci sono riqualificazione, recupero della memoria e sostegno al nostro ospedale. Le parole dell’assessore regionale, che ci ha definiti “modello da imitare in Sardegna”, ci riempiono d’orgoglio e ci spingono a proseguire su questa strada».
Assenti invece tutti i consiglieri dell’opposizione, che hanno duramente criticato le modalità dell’inaugurazione. «A nessuno di noi – ha dichiarato il capogruppo Francesco Vittiello – è stata comunicata l’intenzione di tagliare il nastro, né è arrivato alcun invito ufficiale a partecipare alla cerimonia. Ci tengo poi a ricordare, a chi ha poca memoria, che se non fosse stato per la volontà unanime del consiglio comunale durante la consiliatura del defunto sindaco Birardi, quell’immobile non sarebbe mai tornato al patrimonio pubblico, poiché era occupato da un privato». Una inaugurazione segnata dunque da tanto entusiasmo ma anche da polemiche.
