Villa di Gianluca Vacchi in Costa Smeralda, la Procura: «È abusiva»
Decreto di citazione diretta a giudizio per l’influencer bolognese e altre due persone, fissata l’udienza in tribunale
Arzachena I sigilli nella villa extra lusso in costruzione sulla collina di Pantogia erano scattati nell’estate del 2023. E il cantiere dove l’imprenditore bolognese e influencer, Gianluca Vacchi, stava realizzando la mega residenza da 15 milioni di euro, è tuttora sotto sequestro. Per la Procura di Tempio, l’immobile in costruzione «è totalmente abusivo», così si legge nel capo d’imputazione a firma del procuratore della Repubblica, Gregorio Capasso. Dopo uno stop al processo nel luglio scorso a causa di irregolarità nella notifica degli atti, il fascicolo sul presunto abuso edilizio e paesaggistico, ritorna ora di nuovo in tribunale per l’udienza predibattimentale. Il pubblico ministero ha disposto il decreto di citazione diretta a giudizio nei confronti del proprietario e committente dei lavori, Gianluca Vacchi, difeso dagli avvocati Gian Comita Ragnedda, Gino Bottiglioni e Giampaolo Murrighile, del direttore dei lavori Giovanni Faggioli, difeso dagli avvocati Gian Comita Ragnedda e Cristina Mela, e del costruttore Giovanni Maria Filigheddu, assistito dall’avvocato Fabio Varone. L’udienza predibattimentale si terrà il 3 febbraio 2026.
Secondo gli accertamenti svolti dalla forestale «la villa ricade su un’area a rischio idrogeologico e a rischio frana a pericolosità elevata, ed è stata costruita in assenza di autorizzazione preventiva da parte dell’Ispettorato forestale e in assenza di studio geologico». I reati contestati sarebbero stati accertati il 21 dicembre 2022. I tre imputati sono accusati, in concorso tra loro, di abuso edilizio e paesaggistico. Il direttore dei lavori anche di false attestazioni. I difensori respingono le accuse e sostengono la regolarità di quanto realizzato. Era stato lo stesso influencer a rivelare i dettagli dell’investimento in Costa Smeralda: 1200 metri quadrati più mille di terrazze in costruzione, un campo da padel già tracciato, una discoteca, mini appartamenti con suite, 15 camere. Intorno un panorama mozzafiato con protagoniste l’isola di Tavolara, Capo Figari e le acque cristalline del golfo del Pevero.
Ma poi la mega villa dedicata alla figlia Blu Jerusalema era finita nel mirino della Procura di Tempio. Accogliendo le richieste del procuratore Capasso, il gip del tribunale di Tempio aveva emesso il decreto di sequestro preventivo. Il tribunale del Riesame di Sassari, il 28 giugno 2023, aveva rigettato il ricorso dei difensori dell’imprenditore bolognese confermando il sequestro della maxi residenza. A quel punto i legali avevano presentato ricorso per Cassazione. Ma anche in quel caso la sentenza non era andata a favore di Vacchi. Ora sarà il processo a fare chiarezza. (t.s.)
