Tra lezioni e vita in famiglia: l’istituto Deffenu di Olbia vola in Turchia
L’esperienza vissuta dagli studenti protagonisti del progetto Erasmus
Olbia Oltre i confini geografici, ma soprattutto oltre quelli culturali e personali. È l’esperienza vissuta dagli studenti dell’istituto tecnico Attilio Deffenu, protagonisti di un’importante esperienza Erasmus in Turchia nell'ambito del progetto “Yes, I live in Europe!”, coordinato dalla professoressa Stefania Murru, referente dell’intero percorso. Un progetto che coinvolge non solo gli studenti, ma l’intera scuola, docenti e personale Ata compresi, in un processo di crescita europea condivisa.
Il gruppo di dieci alunni selezionati in base al merito – Raffaele Deledda, Lorenzo Olla, Gaia La Magna, Carlotta Locci, Alice Mura, Riccardo Camporelli, Beatrice Orrù, Wissal El Khatiri, Lara Ciaddu e Andrea Malesa – ha trascorso due settimane, dal 21 settembre al 5 ottobre, nella scuola Ozel Cagdas Okullari di Eskisehir. Ospitati da famiglie turche, hanno sperimentato giorno per giorno una quotidianità diversa, frequentato lezioni intensive di inglese, matematica, fisica e geografia e partecipato a laboratori e attività culturali che hanno ampliato la loro visione del mondo. Accanto alle attività scolastiche, i ragazzi hanno sviluppato un progetto eTwinning – la piattaforma europea gemella di Erasmus+ – raccontando digitalmente l’esperienza, analizzando usi, costumi e differenze culturali e imparando a lavorare in gruppo in un ambiente internazionale. Il loro lavoro verrà presentato a dicembre in una giornata di disseminazione aperta anche ai genitori.
«Sono esperienze che trasformano chi le vive» racconta la professoressa Stefania Murru. «I ragazzi tornano più consapevoli, capaci di affrontare contesti nuovi, più sicuri nelle competenze linguistiche e digitali. Ma questo progetto riguarda tutta la scuola: a crescere non sono solo loro». Parallelamente, sei docenti del Deffenu hanno seguito corsi di formazione all’estero, tra Dublino e Amsterdam: Lorenzo Di Giuseppe, Paola Tegas, Anna Silvia Pedoni, Francesco Manca, Simona Piras e Claudio Curreli. Si è trattato di percorsi dedicati all’innovazione didattica, alle nuove metodologie di insegnamento, alla gestione dei processi educativi e all’uso avanzato delle tecnologie. «Formarsi fuori dall’Italia – sottolinea Murru – significa tornare con nuove idee, strumenti concreti e una prospettiva più ampia sulle esigenze dei nostri studenti». Un tassello fondamentale è stato anche il coinvolgimento del personale tecnico-amministrativo. Simonetta Cogodda, Rosa Angela Carta e il dirigente scolastico Stefano Stacca hanno frequentato un corso intensivo di inglese a Dublino. Per loro, la mobilità ha rappresentato una crescita professionale decisiva: migliorare la lingua significa rendere più accessibile e moderna la macchina organizzativa della scuola, in linea con il progetto di internazionalizzazione che il Deffenu porta avanti da anni.
«Il cuore di Erasmus+ – osserva Murru – è l’idea che l’intera comunità scolastica cresca insieme: studenti, insegnanti, Ata, dirigenza. Solo così si costruisce una scuola davvero europea, inclusiva e capace di rispondere alle esigenze della contemporaneità». E il percorso non si ferma qui. A dicembre partirà l’ultima mobilità prevista dal programma, con un nuovo gruppo di studenti e personale della scuola coinvolti in un’altra esperienza formativa fuori dall’Italia. Un’occasione che consentirà di consolidare le competenze acquisite e di rafforzare ulteriormente la rete di relazioni internazionali avviata negli ultimi anni. L’obiettivo è quello di rendere l’apertura verso l’Europa una pratica stabile e strutturale dell’Istituto, non un evento isolato. «Ogni viaggio, ogni corso, ogni scambio – conclude Murru – lascia un segno profondo. Il motto di Erasmus+ dice: Arricchisce la vita, apre la mente. Ed è quello che accade davvero, ogni volta che i nostri ragazzi si mettono in gioco». (s.p.)
