Liste d’attesa infinite in Sardegna, i viaggi della speranza e la rinuncia alle cure – le storie dei lettori
Tante segnalazioni, racconti di vere e proprie odissee per prenotare un esame specialistico anche in presenza di un tumore
Sassari Liste d’attesa infinite, appuntamenti fissati all’anno successivo, esami rinviati, reparti che chiudono, risposte che non arrivano. La consapevolezza che si sta perdendo tempo, quando il tempo, di fronte a una malattia che cammina veloce, è proprio quello manca. C’è un po’ di tutto questo nelle storie raccontate dai nostri lettori: è la fotografia di una sanità che in Sardegna continua a non funzionare.
È la Sardegna delle liste d’attesa, governata da agende che non parlano tra loro, da Cup che promettono “la prima disponibilità” e poi la collocano dopo molti mesi. Quando è tardi, quando il paziente si è già rivolto a un privato o, peggio ancora ha rinunciato a curarsi perché non può permettersi di pagare.
Leggi qui le testimonianze:
«Donatore di sangue, devo aspettare un anno per fare l’elettrocardiogramma»
«Mio fratello e mia madre a Milano per curarsi, impossibile in Sardegna»
«La mia odissea per una cataratta»
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