La Nuova Sardegna

Olbia

L’attentato

Il raid incendiario a Olbia: l’autore immortalato dalle telecamere

di Tiziana Simula
Il raid incendiario a Olbia: l’autore immortalato dalle telecamere

Sul caso stanno indagando i carabinieri

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Olbia Uno dopo l’altro, i tre escavatori sono stati avvolti dal fuoco: le fiamme hanno frantumato i vetri delle cabine, aggredito i motori e distrutto i mezzi meccanici. Nel mirino degli incendiari, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, l’officina meccanica Essepì, in via Malawi, nella zona industriale di Olbia. Un’attività nota in città e in Gallura che opera da venticinque anni nel settore dell’assistenza e riparazione di macchine operatrici edili, industriali, stradali e agricole. Increduli e amareggiati i due titolari. «Mai ricevuto minacce in tutti questi anni», dice Maurizio Spano, conosciuto anche nell’ambito sportivo in quanto presidente dell’ Olbia Rugby. Insieme a Marco Pinna ha avviato l’attività nel 2000, prima in un altro settore della zona industriale di Olbia, e dal 2006, in via Malawi. Non sanno darsi una spiegazione. Non hanno idea di chi possa essere stato, né per quale motivo lo abbia fatto.

Nella tarda mattinata di oggi, accompagnati dal loro legale, l’avvocato Antonio Fois, hanno sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri di Olbia centro che si stanno occupando delle indagini. Nella mani degli investigatori ci sarebbero già degli elementi importanti: sono state visionate le immagini di videosorveglianza dell’attività. Le telecamere avrebbero immortalato l’autore del gesto in azione nel piazzale dell’officina meccanica, dove sono stati dati alle fiamme i tre escavatori di proprietà di tre clienti diversi. I militari acquisiranno anche le immagini della videosorveglianza delle altre aziende della zona. A operare sul posto, oltre ai carabinieri, sono state le squadre dei vigili del fuoco di Olbia. I danni sono ancora da quantificare nel dettaglio, ma già da una prima stima sono ingenti: si aggirano intorno ai 400mila euro.

L’attentato incendiario è stato messo a segno intorno all’una e trenta. Ad accorgersi delle fiamme e a dare l’allarme sono stati alcuni lavoratori della De Vizia, la cui sede si trova a poca distanza dall’officina meccanica. I tre escavatori, insieme a diversi altri mezzi in riparazione, erano parcheggiati nel grande piazzale di fronte al capannone della Essepì. Dovevano essere sottoposti ad alcuni lavori. Dalle prime indiscrezioni che emergono sull’attentato incendiario, il malvivente sembrerebbe aver agito da solo. Sarebbe arrivato in sella a una moto. Dopo essersi tolto il casco, si è diretto verso i tre mezzi industriali appiccando le fiamme, uno dopo l’altro. Poi, si è rimesso in sella alla sua moto e si è dileguato nella ragnatela di strade e stradine della zona industriale. La sua fuga potrebbe essere stata ripresa dalle telecamere delle aziende vicine, che saranno ora acquisite. I carabinieri hanno già sentito i due titolari e raccolto i primi elementi sul posto, nell’immediatezza dei fatti. «I miei clienti non hanno mai avuto screzi con nessuno», ha detto l’avvocato Fois. Le indagini condotte dai carabinieri sono coordinate dal sostituto procuratore Sara Martino.

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