Olbia, scomparsa di Rosa Bechere: cacciatori di Sardegna e sommozzatori all’Isola Gabbia
Ricerche nel golfo del corpo della 60enne invalida svanita nel nulla tre anni fa
Olbia Sono riprese questa mattina 18 dicembre nel golfo di Olbia le ricerche del corpo di Rosa Bechere, la 60enne di cui si sono perse le tracce dal 25 novembre 2022. A tre anni dalla sua scomparsa, le indagini, recentemente riaperte dalla Procura generale di Cagliari, hanno subìto nelle ultime settimane un’accelerata con nuovi sopralluoghi e ricerche via terra e via mare, concentrandosi soprattutto nei punti mai perlustrati nella precedente inchiesta. Da ieri sono iniziate le ricerche nel golfo di Olbia e questa mattina i cacciatori di Sardegna e i sommozzatori della Guardia costiera stanno operando a Isola Gabbia. L’attività congiunta tra carabinieri del reparto territoriale di Olbia e Direzione marittima, con l’intervento dello squadrone eliportato dei Cacciatori di Sardegna e dei sub della Guardia costiera, proseguirà per diversi giorni, sotto il coordinamento del procuratore generale Luigi Patronaggio e del sostituto Alessandro Bosco.
Si cerca il cadavere della pensionata o, comunque, tracce e prove che possano dare riscontri all’ipotesi accusatoria: quella, cioè, che Rosa Bechere sia stata uccisa. Accusa ancora da dimostrare. Per la sua scomparsa e morte sono indagati per omicidio e occultamento di cadavere Maria Giovanna Meloni e il suo compagno Giorgio Beccu, amici o presunti tali, della 60enne invalida. Per gli investigatori Rosa Bechere sarebbe stata uccisa dalla coppia – che per un periodo era anche stata sua vicina di casa –, stordita da dosi massicce di sedativo al punto da causarne la morte. E poi i due si sarebbero disfatti del suo corpo. Forse caricato su un chiattino e gettato in mare. Tutto questo a scopo di rapina, per portarle via i risparmi custoditi in casa e svuotare il conto corrente dove veniva accreditato il reddito di cittadinanza. Reati, questi, che sono già sfociati in un processo nel tribunale di Tempio che vede la coppia imputata per rapina, lesioni e sottrazione delle carte di credito appartenenti alla donna misteriosamente scomparsa dalle case popolari di via Petta.
Nella precedente inchiesta, le ricerche della pensionata erano avvenute anche in mare, limitatamente al tratto di via Redipuglia su cui si affaccia l’abitazione dei due indagati, in via Aretino. E, poi, poco prima che la Procura di Tempio chiedesse l’archiviazione del caso, i carabinieri del nucleo sommozzatori di Cagliari avevano setacciato i fondali di Tilibbas, il vecchio porto romano. Ora che l’inchiesta è stata riaperta, si battono tratti di mare evidentemente trascurati nella prima indagine. I due indagati sono difesi dagli avvocati Giampaolo Murrighile e Angelo Merlini. Il marito di Rosa Bechere, Davide Iannelli è assistito dall’avvocato Abele Cherchi, la sorella Gavina da Cristina Cherchi e i fratelli Andrea e Antonio da Edoardo Morette.