La Nuova Sardegna

Pensate alle persone non al potere - L'EDITORIALE

di ANTONIO DI ROSA
Pensate alle persone non al potere - L'EDITORIALE

Stop alle polemiche inutili: appello a maggioranza e opposizione

14 novembre 2020
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SASSARI. Rileggete le testimonianze dall’inferno del 118. La cronaca di Luigi Soriga, pubblicata ieri 13 novembre dalla Nuova, ci trasmette l’angoscia e il dramma di chi vuole restare in vita. Tre minuti per decidere un destino. Medici, infermieri, volontari da quella centrale danno input a chi urla: «Aiuto non respiro». Quale immagine più forte della realtà dobbiamo ricevere per capire cosa sta avvenendo intorno a noi? Leggete le testimonianze che arrivano alla Nuova, quasi ogni giorno, dai protagonisti all’interno dei Pronto Soccorso.

Le pubblichiamo tutte per farvi capire senza mediazioni cosa provano quelli che mettono a rischio la vita per i pazienti. Guardate dentro gli ospedali, la mancanza di posti letto, di medici, di infermieri, le insufficienze dell’Usca (assistenza a domicilio). Volgete lo sguardo alla terapia intensiva dove aumentano i malati gravi e alle difficoltà che abbiamo nel recupero di nuovi posti per ospitare chi ne ha bisogno.

Possibile che da giorni i giornali sono pieni di articoli su un servizio televisivo per sapere chi l’11 agosto, non oggi 14 novembre, ha deciso di aprire le discoteche poi subito richiuse? Che stacco c’è tra quello che ho raccontato prima e la questione che sto affrontando adesso? Un abisso. Una mancanza di senso della realtà. Questo virus non è un momento ma una tragedia che ci portiamo dietro da nove mesi. Nessuno ha la ricetta per debellarlo. Né i politici, né gli scienziati e siamo tutti in attesa di un miracoloso vaccino per uscire dall’incubo.  

Trovo strano che a livello nazionale Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e Matteo Salvini patron della Lega accusino il governo di incapacità nella gestione dell’emergenza Covid e nel resto del Paese le varie opposizioni di sinistra e di destra facciano la stessa cosa con i loro antagonisti. Forse credono di essere anche più bravi del premier francese Macron (fallito miseramente), dello spagnolo Sanchez (ha dato il liberi tutti con disastri su morti e contagi) del britannico Johnson, che ne ha fatte di tutti i colori, degli svedesi che hanno aperto tutto e poi blindato il paese, di Trump (che Dio ce ne scampi) che parlava senza mascherina davanti ai fan privi di protezione? Forse solo la teutonica Merkel si salva da questo caos generalizzato. E la Cina di Xi perché una dittatura può obbligare i sudditi a fare ciò che vuole.

E la nostra politica? Si affida al parere dei virologi sulle misure da adottare che non coincidono quasi mai. Forse ne possiamo scoprire al massimo tre esperti che propongono una analoga ricetta. Possiamo metterli comodamente dentro un ascensore. Ma con la mascherina. Siamo scoperti. Per questo dobbiamo cercare insieme una via d’uscita. Nessuno sarà premiato da questa emergenza. Né chi governa né chi sta all’opposizione.

Smettetela di fare discorsi politicistici. Non li capisce nessuno. Ma una differenza tra Paese e Paese emerge: i cittadini che manifestano un grande senso di responsabilità. Siamo noi a determinare il nostro destino. Preferiamo vivere come i fan di Trump o rispettare le regole per tutelare noi stessi e gli altri? La risposta è ovvia. Mettiamo tutti la mascherina.

Col senno di poi al presidente Conte si può dire che ha sbagliato a fare le Regioni colorate. Forse doveva chiudere tutto per due settimane per far crollare i contagi e poi ripartire. Ma è la mia opinione. Non è certo che sia quella giusta. Anche Solinas ha commesso errori (la sanità non brilla per efficienza e reattività) e lui lo sa.Ma sfido chiunque a dire che vorrebbe essere al posto loro in questo frangente.

Adesso aspettiamo tutti il vaccino che ci renda immuni al maledetto virus. Ma nel frattempo dobbiamo rafforzare i presidi sanitari, aiutare medici e infermieri nel loro lavoro per salvare altre vite. Assumere comportamenti corretti.
Servono azioni per potenziare la sanità e evitare molto vittime. Ragioniamo insieme. E un vaccino c’è già, pronto. Quello che può bandire gli opinion makers del “sotuttoio”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

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