La Nuova Sardegna

Il Patrono

La vita di San Nicola esempio per i giovani

di Gian Franco Saba*
La vita di San Nicola esempio per i giovani

06 dicembre 2022
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La solennità di San Nicola, patrono di Sassari, ci consente di cogliere dalla vita del vescovo di Myra elementi che possono ispirare e guidare la crescita personale, lo sviluppo e il progresso della nostra città e del territorio. Rileggere la vita del patrono di Sassari sollecita un processo di «trasfusione di memoria» capace di generare personalità umane che ispirano al bene le espressioni del pensiero, della partecipazione e dell’azione. Sassari è erede di un’importante tradizione di amore sociale e di intelligente applicazione dell’ingegno e dell’acume personale; possiede un’eredità ecclesiale e un’eredità laica che in molti casi sono state tradotte in esistenze, che ancor oggi brillano davanti a noi dello splendore della santità cristiana.

In personalità laiche emerge come una connaturale parentela con la santità evangelica di chi non sempre è approdato ad una fede cristiana pubblica ed esplicita. Per favorire la trasmissione generativa di questa eredità, oggi è necessaria la responsabilità degli adulti e degli anziani per motivare, accompagnare e incoraggiare l’assunzione di responsabilità da parte dei giovani. Occorre oleare ingranaggi sociali, talvolta inceppati o deteriorati dall’usura del tempo, con “l’olio dell’amore”, della generosità e della conversione del cuore e delle intelligenze. È un amore sociale che favorisce processi di trasmissione generazionale in azioni generative.

Riprendendo le parole di papa Francesco, ai giovani vorrei dire che hanno “alcune buone carte da giocare”, mettendosi in gioco nella nostra città e nel territorio, dove si trova un ricco patrimonio ereditato dall’ingegno, dal sacrificio e dalla creatività operativa e pensante dei nostri antenati recenti e più lontani nel tempo. La memoria del passato con lo sguardo al futuro suscita un appello a vivere il presente con responsabilità operative e propositive. Nella vita di San Nicola possiamo rintracciare azioni generative che consentono di attivare processi di innovazione, creano valore condiviso, relazioni che compongono sviluppo e coesione sociale.

La generatività è l’antidoto a un’esistenza accidiosa e sterile, perciò è necessaria alla comunità perché porta i singoli a maturare un senso di comunità partecipativa capace di spronare all’innovazione responsabile. Chiama in causa l’origine, non si limita a un fatto biologico perché assume una connotazione sociale e culturale. Le azioni generative possiamo rintracciarle in molteplici campi, anche molto diversi tra loro, come la famiglia, il lavoro, l’economia civile e il welfare.

Generare è un’azione continua nel tempo, per quanto imprevedibile nei suoi risultati. E proprio per questo, pur nella sua imprevedibilità, apre al senso pieno della vita perché ha in sé il germe del futuro.

Lo sguardo al futuro con stile generativo, oggi urgente e improcrastinabile, tiene in armonia la memoria del passato, di persone, avvenimenti e tradizioni mediante un processo di connessione e dialogo tra generazioni.

San Nicola, il cui culto costituisce il ponte di collegamento tra Oriente e Occidente, è una figura rilevante e nota nella storia culturale e artistica di tutto il Mediterraneo e dell’Europa intera; ispira il cammino di dialogo fra tradizioni culturali e sociali del passato e intelligenze del presente. È un Santo “civico” che mostra il valore di una società che crea ponti: ponti di amicizia sociale tra espressioni religiose e sociali tra loro differenti, ponti verso gli ultimi della società per un rinnovato incontro con i più vulnerabili e i settori più impoveriti.

*Arcivescovo Metropolita di Sassari


 

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