La Nuova Sardegna

Bufera sul web

Lo scivolone sessista del sindaco – IL COMMENTO

di Giacomo Bedeschi
Lo scivolone sessista del sindaco – IL COMMENTO

Caro sindaco, quando scrive sui social prima ci pensi: le parole sono importanti

23 marzo 2023
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Quando la pezza è peggio dello strappo. C’è un’innocenza disarmante nelle parole di scuse di Pierpaolo Sau, il sindaco di Tonara che vorrebbe risolvere il calo della natalità sull’isola direttamente con le sue mani. Anzi, con un’altra parte di sé che lasciamo alla vostra immaginazione. La storia l’abbiamo raccontata ieri.

Il maldestro primo cittadino non si trattiene e commenta sui social il post di un ex collega che rifletteva sullo spopolamento: «Tutte le donne libere hanno l'obbligo di recarsi nell'ufficio del sindaco a tre ore di distanza l'una dall'altra. Provvedimento da me emanato a Tonara nel 2010 per combattere il calo nascite». Apprezziamo la consapevolezza di Sau dei propri limiti, tale da imporgli una pausa di almeno tre ore tra una fatica e l’altra, intervallo sufficiente, ipotizziamo, a scrivere delibere e firmare atti pubblici. Ma, passati tredici anni dalla prima uscita infelice, viene da chiedersi cos’abbia spinto il sindaco a riproporre la sua originale e vigorosa ricetta per ripopolare gli asili del paese. Accettando di restare senza risposte, la parte buffa è come Sau abbia cercato di rimediare alla figuraccia: «Sono notoriamente un pasticcione sui social. Il mio gruppo politico lo sa bene e infatti hanno evitato accuratamente di affidarmi la gestione della pagina social del Comune di Tonara». È un atteggiamento tipico della deriva dei tempi e dei costumi, agitata probabilmente proprio dagli stessi social che il sindaco maneggia piuttosto male. Insomma, si scrive qualcosa, qualsiasi cosa, si butta lì un pensiero senza rifletterci troppo, senza preoccuparsi delle conseguenze. Se va bene il popolo applaudirà, a suon di like, altrimenti si può sempre cancellare e, messi alle strette come in questo caso, chiedere scusa. Aveva ragione Nanni Moretti in una scena consegnata alla storia del cinema: le parole sono importanti. Palombella rossa era un film del 1989. Internet non faceva parte neppure della fantascienza. Si è rivelata una grande opportunità ma, davanti alla sparata di Sau, si fatica a non essere d’accordo con Umberto Eco quando diceva che un tempo certe sciocchezze restavano confinate al bar e che ora i social danno la stessa tribuna a chi vuole lanciare parole senza senso come a un premio Nobel.

Sau ha chiesto maldestramente scusa. Tutti sbagliano ma, per sicurezza, caro sindaco, quando scrive sui social prima ci pensi: le parole sono importanti.

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