La Nuova Sardegna

Oristano

Ales, trasloco di mobili scatena la polemica in Comune

di Tigellio Sebis
Ales, trasloco di mobili scatena la polemica in Comune

ALES. Storia di un trasloco prima pensato e attuato, poi ripensato e infine annullato che nel chiacchiericcio paesano diventa quasi una questione di stato. Con il gran putiferio che, causa una più o...

06 aprile 2012
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ALES. Storia di un trasloco prima pensato e attuato, poi ripensato e infine annullato che nel chiacchiericcio paesano diventa quasi una questione di stato. Con il gran putiferio che, causa una più o meno corretta interpretazione testamentaria, diventa legenda metropolitana. «Pettegolezzi» li definisce il sindaco Simonetta Zedda che quel trasloco, martedì pomeriggio, se l’è ritrovato in consiglio comunale sotto forma di interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo di minoranza, Zaru ed Ecca, e di un’interpellanza da parte di quello composto invece da Cotza e Atzei.

D’obbligo un passo indietro. Nel 2006 il Comune è beneficiario di un lascito testamentario con il quale entra in possesso dell’immobile, e quanto in esso contenuto, conosciuto come Casa Todde. Vincolo assoluto è che il Comune, entro tre anni, attivi le procedure perché la Casa sia trasformata in un centro anziani. In caso contrario tutto ritorna agli eredi.

Il Comune attiva i lavori e il legittimo erede rappresenta agli amministratori che nel caso i mobili non fossero stati funzionali all’espletamento delle attività previste in testamento questi sarebbero dovuti rientrare nella sua disponibilità. Comincia una trattativa tra il Comune e gli eredi, con il primo che, al fine di evitare un contenzioso sull’esecuzione delle disposizioni testamentarie, acconsente alla verifica della presenza di mobili di loro interesse e questi, a tale compito, indicano due delegati. Il sindaco consegna loro le chiavi perché provvedano alla verifica dei beni presenti a Casa Todde e questi asportano alcuni mobili.

Avuta notizia del fatto il sindaco prende contatto con i delegati e avuta conferma del trasloco invita loro a riportare tutto indietro in quanto privi di autorizzazione all’asporto; autorizzazione necessaria visto che il Comune è legittimo custode dei beni di Casa Todde.

Questa la ricostruzione che della vicenda ha fatto il sindaco Simonetta Zedda, la quale attribuisce il tutto ad una confusa interpretazione testamentaria. «La nostra mozione era finalizzata a ché il consiglio si esprimesse sulla vicenda. Ed il dibattito ancora una volta ha messo in evidenza la fragilità della maggioranza», dice il consigliere di minoranza Benvenuto Cotza.

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