La Nuova Sardegna

Oristano

I minori confermano le accuse

di Enrico Carta
I minori confermano le accuse

Tresnuraghes, concluso l’incidente probatorio nell’inchiesta che coinvolge un ex allenatore di calcio

02 giugno 2012
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TRESNURAGHES. È tutto in quelle carte. È lì che è spiegata la storia di un’indagine che probabilmente diverrà processo entro breve tempo. Marco Lugas, l’ex allenatore di calcio accusato di abusi sessuali nei confronti di quattro minorenni, ascolta per qualche attimo le due psicologhe che depositano di fronte al giudice per le indagini preliminari, Mauro Pusceddu, gli atti dai quali si capirà meglio che strada potrà prendere l’inchiesta che l’estate scorsa l’aveva portato in carcere.

È l’atto conclusivo dell’incidente probatorio iniziato qualche mese fa con il quale la procura ha voluto compiere quei passi necessari verso la verità. L’inchiesta condotta inizialmente dal sostituto procuratore Diana Lecca è poi passata di mano e ieri in aula c’era il procuratore Andrea Padalino Morichini. In fondo si è trattata di una formalità, perché l’atto conclusivo dell’incidente probatorio è consistito solamente nel deposito delle relazioni delle psicologhe Roberta Speziale e Sabrina D’Arcangelo.

Però è proprio in quelle carte che è scritta la verità processuale, perché quelle pagine sono l’esito delle audizioni protette dei quattro minorenni – non tutti di Tresnuraghes – coinvolti nell’inchiesta nel ruolo certo non semplice di vittime.

È quasi come se quelle parole le avessero scritte loro. Le due psicologhe li hanno infatti ascoltati e hanno esaminato la loro versione dei fatti durante l’incidente probatorio al lontano da occhi indiscreti. E in quelle occasioni i due ragazzini e le due ragazzine – tre hanno oggi tredici anni, il quarto ne ha diciassette – sarebbero risultati attendibili agli occhi delle due specialiste. Avrebbero confermato le accuse, raccontando degli atteggiamenti di Marco Lugas, dei suoi approcci e poi degli abusi subiti che in alcuni casi si sarebbero limitati a dei palpeggiamenti, ma che in altre situazioni sarebbero andati più a fondo.

Abusi per ora solo presunti, vuoi perché l’inchiesta non è chiusa, vuoi perché c’è eventualmente da sostenere la prova dell’aula, vuoi perché ci sono da esaminare al meglio anche le altre prove, vuoi perché la difesa affidata all’avvocato Andreina Spada deve ancora scoprire le proprie carte.

L’indagine partì non da una segnalazione dei ragazzini che frequentavano le scuole medie, ma da una denuncia fatta da un’insegnante, che captò un dialogo poco rassicurante avvenuto in sua presenza, e da una successiva fatta dalla madre di una delle ragazzine. Quest’ultima fece l’amara scoperta di quanto stava accadendo quando vide la figlia dialogare in una chat on line proprio con Marco Lugas e il dialogo non era certo adeguato per una conversazione tra un adulto e una ragazzina che frequentava le scuole medie.

Ora due delle quattro presunte vittime degli abusi hanno deciso di costituirsi parte civile. Gli avvocati Raffaele Cocco e Vittorio Delogu hanno partecipato anche alla fase delle audizioni protette che si sono svolte a Cagliari. Ma ora sia accusa che difesa che parti civili devono esaminare al meglio la documentazione in attesa degli ultimi passi dell’indagine.

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