La Nuova Sardegna

Oristano

«Crolla la diga»: si scatena il panico

di Roberto Petretto

Uras, falso allarme per il cedimento dell’invaso sul Rio Mogoro provoca il terrore tra la popolazione

21 novembre 2013
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URAS. Avete presente il terrore, quello incontrollato e incontrollabile? Molti, per fortuna, no. Non ce l’hanno presente. Qualcuno, invece, ne ha avuto un assaggio ieri mattina, per un falso allarme. È accaduto a Uras quando tra i residenti e i tanti volontari accorsi per dare una mano a spalare via fango e detriti portati nelle strade e nelle case dall’alluvione di lunedì si è diffuso il panico. «Sta arrivando un’ondata di fango: mettetevi in salvo».

Una voce, nata chissà come, che ha preso autorevolezza mano a mano che passava di bocca in bocca, sino a quando è stata pronunciata, come in un assurdo passaparola, anche da uomini dell’apparato di soccorso, ed è stata rilanciata sui social network, sui siti web e sulle televisioni. E chi ascoltava o leggeva chiamava amici e parenti che si trovavano a Uras per esortarli a mettersi in salvo. Così si è scatenata la fuga. A piedi e in auto, decine di persone terrorizzate hanno abbandonato il paese e hanno trovato rifugio nel punto più alto possibile, un cavalcavia.

Lì sopra, o in altri punti rialzati, ritrovata un po’ di calma, tutti si sono messi a attendere questa ondata di piena che, secondo l’anonima voce, sarebbe dovuta partire da un bacino di lavorazione della Perlite (secondo qualcuno c’era stato un cedimento della diga sul Rio Mogoro). Qualcuno ha cominciato a fare telefonate, a verificare, a chiedere informazioni. E così, con il passare dei minuti, la cosa ha riassunto i contorni reali: quelli di una balla colossale. L’ondata di fango non è mai arrivata.

Confortante da un lato, perché sono stati scongiurati nuovi rischi per le persone e nuovi danni per le cose. Preoccupante dall’altro: come è nata la cosa? Chi l’ha fatta circolare per primo? Comprensibile che sui social network si possano diffondere rapidamente voci incontrollate, mentre è difficile capire come una notizia del tutto inventata si sia diffusa tra chi stava lavorando in paese.

Mitomani? Idioti in vena di scherzi O sciacalli che preparavano un’azione? Si è diffusa anche questa voce. Qualcuno in paese ha detto che dopo l’allarme e durante il fuggi fuggi era sparita un’automobile, poi ritrovata abbandonata a San Nicolò Arcidano. I carabinieri smentiscono tutto: nessuna automobile rubata, e neppure tentativi di furto nelle case. Niente sciacalli in azione, quindi, ma un corto circuito informativo che ha creato attimi di terrore. Quello vero.

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