La Nuova Sardegna

Oristano

Operaio ucciso da un braccio meccanico

di Elia Sanna
Operaio ucciso da un braccio meccanico

La vittima è Antonio Cossu, 51 anni, originario di Nughedu. Colpito alla testa, ha chiamato i soccorsi prima di morire

28 maggio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Schiacciato dal braccio della gru che stava riparando. È morto così Antonio Cossu, 51 anni, disoccupato originario di Nughedu Santa Vittoria e da tempo residente nel capoluogo. Ha fatto appena in tempo a chiamare i soccorsi e poi si è accasciato a terra in una pozza di sangue in un capannone a Massama.

Dopo aver perso il lavoro in un’impresa di movimento terra di Sedilo, era disoccupato ed era costretto a tirare avanti con dei lavoretti saltuari nel settore edile. La sua base operativa era quella dell’ex deposito di demolizioni di Salvatore Pusceddu a poche centinaia di metri da Massama. Il tragico incidente è accaduto proprio lì, ieri pomeriggio verso le 16. Antonio Cossu, secondo quanto è stato accertato dai carabinieri della stazione di Oristano e del nucleo operativo e radiomobile, aveva raggiunto l'ex capannone che si affaccia sulla 292 davanti alle prime abitazioni di Massama.

Aveva deciso di effettuare una manutenzione a un carro gru che nelle ultime settimane gli avrebbe dato qualche noia dal punto di vista meccanico. Si è messo al lavoro con l’obiettivo di rimettere in sesto proprio il sistema di guida della gru. Sembrava non ci fossero problemi, ma mentre a terra, accanto alla cabina del camion, ha mosso le leve di guida della gru. Il grosso braccio metallico si è quindi spostato improvvisamente colpendolo alla testa e schiacciandolo con forza contro la sponda del mezzo.

È stata una frazione di secondo, ma questo non ha impedito ad Antonio Cossu di rendersi conto che stava andando incontro alla morte. Ha raccolte le ultime forze ed è riuscito a fare quei metri sino al container dove aveva il telefonino, per chiamare i soccorsi. Sono stati alcuni amici ad arrivare per primi nel cantiere, ma quando era troppo tardi. Il medico del 118, pochi attimi dopo, ne ha solo certificato la morte per lo sfondamento della base cranica.

I carabinieri, gli ispettori della direzione del Lavoro e del Servizio di prevenzione sul lavoro dell’Asl hanno avviato gli accertamenti per stabilire cause dell’incidente e verificato la regolarità dell’ex deposito. Il sostituto procuratore Armando Mammone ha disposto il trasferimento della salma di Antonio Cossu all’obitorio del San Martino. Forse già questa mattina verrà effettuata una perizia. Poco cambia per chi non lo avrà più accanto, come la moglie e le due figlie. La notizia della sua morte ha lasciato in lacrime il quartiere del Sacro Cuore, dove la famiglia abita, e il paese di Nughedu Santa Vittoria, dove Antonio Cossu era nato e dove risiedono i parenti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Politica

Asl, stop alle nomine: ecco chi salta

Le nostre iniziative