La Nuova Sardegna

Oristano

museo giudicale

De Seneen spiega i ritardi

«Troppi paletti. Indisponibili alle ipotesi formulate dalla Regione»

30 maggio 2014
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ORISTANO. Che fine ha fatto il Museo giudicale, ipotizzato a Oristano da una accordo del 2000 con la Regione? Lo ha chiesto al presidente della Provincia il consigliere del Pd, Francesco Federico. Federico ha sottolineato il fatto che, a distanza di tempo, sulla effettiva apertura del museo non ci siano né date, né certezze, anche per quanto riguarda l'organismo di gestione. Il presidente De Seneen ha ricordato le tappe della vicenda: «L’apertura, inizialmente ipotizzata per i primi del 2014, - ha detto il presidente de Seneen - è ora posticipata al 2015. Con la Regione c'è stato un susseguirsi di incontri senza che siano state date le risposte per la gestione della struttura, legata alla disponibilità del Palazzo Arcais da parte della Provincia». Sulla gestione sono state fatte diverse ipotesi: «la costituzione di una società temporanea di impresa, di una Fondazione, con il coinvolgimento di privati, per giungere sino al "proponete voi" dell'allora assessore regionale alla Cultura, Milia e per concludere con la bocciatura dell'ipotesi della Fondazione da parte dell'avvocatura della Regione. I funzionari della Regione hanno posto una infinità di paletti impedendo, di fatto, la conclusione del percorso», ha detto De Seneen.

«Per noi quello della Fondazione resta il sistema più idoneo di gestione - ha precisato ancora de Seneen -. Il nuovo assessore alla cultura ha indicato una cabina di regia con sette componenti, quattro della Regione ed uno ciascuno la Provincia e i Comuni di Oristano e Sanluri, con il sindaco Guido Tendas preoccupato sul futuro dell'Antiquarium, a rischio di esclusione dal circuito museale. All'assessore ho manifestato la mia indisponibilità, se non mutano le condizioni e di conseguenza il palazzo Arcais non può essere attribuito senza un ruolo della Provincia. Finora non c'è stata risposta e la parola conclusiva su questa vicenda sarà il Consiglio provinciale ha pronunciarla».

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