La Nuova Sardegna

Oristano

villa sant’antonio

Badante infedele sotto processo

Badante infedele sotto processo

Sarebbe riuscita a ottenere 40mila euro dalla persona assistita

04 giugno 2014
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VILLA SANT’ANTONIO. Moltissime volte servivano per ricaricare il telefonino. Altre volte erano dei prelievi al bancomat. Altre volte ancora erano spese quotidiane, ma la somma più grossa sarebbe servita per aprire una finanziaria e acquistare un’auto. È così, che nel giro di pochi anni, Gina Ardu che svolgeva il mestiere di badante sarebbe riuscita a mettere assieme 40mila euro. Soldi che per i familiari della persona assistita sarebbero finiti nelle sue tasche grazie alle capacità persausive nei confronti di una persona non del tutto in grado di capire che stava dando l’assenso a un prelievo continuo di denaro che avrebbe prosciugato del tutto le sue risorse.

È per questo motivo che la badante è stata rinviata a giudizio per circonvenzione d’incapace e che dovrà affrontare il processo che si aprirà il 29 settembre. Il giudice per le udienze preliminari, Silvia Palmas, ha così accolto la richiesta del pubblico ministero Rossella Spano, affiancata dall’avvocato di parte civile Luciano Rubattu che assiste i familiari della persona che avrebbe subito la cironvenzione. Sarebbero stati proprio questi ultimi a denunciare il fatto, quando si accorsero che i conti correnti della loro familiare erano ormai arrivati a toccare il fondo.

Il sospetto era caduto proprio su Gina Ardu. Gli inquirenti avevano quindi avviato dei controlli sui movimenti economici e si erano accorti che i soldi finivano tutti nella stessa direzione, ovvero le tasche della badante.

Questo fatto però, come emerso durante le stesse indagini, non sarebbe mai stato negato dalla persona oggi imputata e assistita dall’avvocato Luigi Greco. La spiegazione data è infatti del tutto differente e con essa dovrà fare i conti il giudice monocratico che dovrà esaminare più approfonditamente il caso. Quei soldi sarebbero solamente il compenso che la badante avrebbe ricevuto proprio per essersi occupata di assistere quella persona. Il contratto quindi non sarebbe stato regolarizzato e quelle somme sarebbero stati esclusivamente lo stipendio che le era dovuto. (e.c.)

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