La Nuova Sardegna

Oristano

Immigrazione clandestina: arrestati 3 cinesi, 23 gli indagati

Immigrazione clandestina: arrestati 3 cinesi, 23 gli indagati

L’operazione dei carabinieri è stata eseguita tra Oristano e Voghera (Pavia). L’accusa è anche di associazione a delinquere

13 giugno 2014
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ORISTANO. Era una vera e propria organizzazione che favoriva l’immigrazione clandestina, attraverso finti rapporti di lavoro come colf e badante, quella scoperta dai carabinieri di Oristano con l’operazione «Dragone». Nella città sarda e a Voghera (Pavia) sono stati arrestati tre cinesi, un uomo, Yan Xufei, 39 anni, e due donne, Zhou Dongxian di 50 anni, e Zhou Ling, di 27 anni. Sono stati emessi poi 23 avvisi di garanzia nei confronti di altri 16 cinesi tra i 27 e 45 anni e 7 italiani, tra i 50 e gli 84 anni, originari di Oristano, Torre Grande, Cabras e Nuoro. I casi scoperti sono una quarantina.

I tre arrestati di nazionalità cinese, con la complicità degli indagati, mettevano in piedi finti rapporti di lavorofamiliare da colf o badante, consentendo a una quarantina di cinesi di arrivare in Italia e di avere un permesso di soggiorno o di poterlo rinnovare. Per alcune operazioni burocratiche si servivano di due consulenti di Cagliari e Oristano, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti. L’organizzazione richiedeva 6 mila euro per ogni singolo cinese che sbarcava in Italia, mentre se si trattava di un ricongiungimento al coniuge la tariffa era doppia. La stessa organizzazione si faceva carico poi di versare i contributi. Il cinese arrivato nell’Isola non andava però a lavorare dalle persone che lo avevano assunto, perlopiù anziane, ma si impegnava in altre attività. Diversi raggiungevano il distretto industriale di Prato, in Toscana. Ai loro datori di lavoro venivano riconosciuti dalla stessa organizzazione poche centinaia di euro quale compenso per la collaborazione.

Il giro andava avanti da tempo e finora, secondo una stima basata sulle operazioni tracciate, ha fruttato almeno 60mila euro, ma si pensa che le somme possano essere ben maggiori. I carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo e quelli dell’Ispettorato del lavoro di Oristano hanno avviato le indagini a maggio dello scorso anno. Nel corso dell’inchiesta, sono emersi alcuni casi di prostituzione, anche se si è trattato di vicende molto marginali, come hanno spiegato il colonnello Ivan Giorno, comandante del Reparto operativo di Oristano, il capitano Sebastiano Battino, comandante del Nucleo investigativo, e il maresciallo Stefano Lupi dell’Ispettorato del lavoro. Le ipotesi di reato contestate agli arrestati e agli indagati a vario livello sono associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e presenza non regolare nello Stato italiano e falso ideologico.

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