La Nuova Sardegna

Oristano

Pesta moglie e carabinieri poi patteggia otto mesi

di Elia Sanna

San Nicolò Arcidano, nuovo episodio di violenza tra le mura domestiche Protagonista un bracciante agricolo di 60 anni. Sequestrati fucile e munizioni

14 giugno 2014
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ARCIDANO. Ancora una volta, la violenza esplode dentro le mura domestiche. Dopo aver picchiato la moglie, G.S., bracciante agricolo di 60 anni, non si è fermato nemmeno davanti ai carabinieri. Mimando il gesto di sparare con un fucile, li ha coperti di insulti e poi si è scagliato contro procurandogli qualche lesione, così come già in precedenza aveva fatto con la moglie.

La giornata violenta di G.S. si è conclusa con il suo arresto. Quella di ieri è stata invece molto più breve. Al termine della mattinata è stato infatti processato per direttissima con le accuse di lesioni, minacce e resistenza. Di fronte alle contestazioni del pubblico ministero Marco Ulzega, ha scelto di patteggiare. Assistito dall’avvocato Maria Scanu ha trovato l’accordo per una pena di otto mesi, accolta poi dal giudice Anna Rita Murgia. Per G.S aveva però precedenti penali specifici per cui non beneficerà della sospensione condizionale.

Il nuovo episodio di violenza tra le mura domestiche si è consumato nell’abitazione dove il bracciante vive con la sua famiglia. Secondo quanto è stato accertato, dai carabinieri delle stazioni di Marrubiu e di Terralba, G.S., probabilmente aveva fatto abuso di alcol. La lite sarebbe nata per motivi non certo importanti. Ad ogni modo, nulla giustifica ciò che è avvenuto successivamente perché la donna è stata minacciata più volte sino ad arrivare alle botte. Nonostante questo la donna ha avuto la forza e la prontezza di chiamare immediatamente il 112 facendo scattare i soccorsi.

Quando i militari sono arrivati nella casa, G.S era ancora piuttosto agitato e non ha tardato a lanciare insulti, mimando il gesto dello sparare con un fucile e minacciandoli pesantemente. In effetti, in casa, c’era proprio un fucile poggiato a una parete vicina. Per evitare problemi il fucile e le munizioni sono stati immediatamente sequestrati. Tutto questo ha ulteriormente fatto infuriare G.S. che ha quindi colpito uno dei militari a un polso. A quel punto, non senza fatica, gli altri carabinieri sono riusciti a immobilizzarlo per portarlo poi in caserma. La moglie e il carabiniere hanno invece fatto tappa, loro malgrado, al pronto soccorso, dove alla prima sono stati assegnati due giorni di prognosi e al secondo tre. Niente di serio, quindi, ma resta la gravità dell’episodio che, avrà quasi certamente un ulteriore passaggio in tribunale perché, assistita dall’avvocato Andrea Crobu, la donna maltrattata sembra essere orientata a chiedere la separazione.

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