La Nuova Sardegna

Oristano

Trivelle, il fronte del no si rianima

Trivelle, il fronte del no si rianima

Arborea, il Comitato chiede il ritiro del progetto incompatibile con il Ppr

31 luglio 2014
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ARBOREA. A un passo dalla vittoria? Anche se dalla conferenza di servizi non si sono avute risposte definitive, nella cittadina tra gli oppositori del progetto Eleonora sembra rafforzarsi un sentimento di speranza. In primis nel palazzo comunale: «Sembrerebbe che il nostro piano urbanistico comunale, che destina quelle aree per cui la Saras ha chiesto permesso di trivellazione, solo ad attività agricole, potrebbe essere un elemento ostativo all’accoglimento della loro richiesta – commenta il sindaco Pierfrancesco Garau –. Non ci sono ancora certezze, ma abbiamo fiducia, questa potrebbe essere la fase finale di questa battaglia». E il Comitato No al Progetto Eleonora, in una nota, rileva che l’iniziatia della Saras, secondo quanto sostenuto dagli stessi uffici regionali, sarebbe incompatibile con il Ppr. Il Comitato chiede agli uffici preposti di esprimere il parere sul punto, e, qualora dovesse essere confermata l’incompatibilità, si dichiari l’immediata improcedibilità del Progetto Eleonora, con la conseguente bocciatura.

«Durante la conferenza ho hiesto espressamente alla Saras di ritirare il progetto, perché nel nostro territorio non lo vogliamo – racconta Garau –. Come sindaco ho anche detto loro che il progetto non è di interesse pubblico come vogliono far credere, ma di interesse privato, cioè della Saras».

Moderato ottimismo anche da parte degli operatori del mondo dell’agricoltura, che martedì mattina si sono presentati in massa a protestare sotto il palazzo della Regione assieme a tanti cittadini e agli attivisti del comitato No al progetto Eleonora.

«Questo rinvio da parte della Regione ci pare già positivo, speriamo che ora la politica decida di dire no al progetto e bloccare tutto – commenta il direttore di Coldiretti Ermanno Mazzetti –. Arborea è un modello di sviluppo agricolo, perchè creare tensioni in un territorio che ha già altre difficoltà, ma che tanto dà all’economia agricola? Se intacchiamo gli equilibri naturali creiamo solo danni, meglio riflettere per non ricadere negli errori del passato».

Quale la prossima mossa? «Ora attendiamo e speriamo nelle decisioni della Regione, altrimenti siamo pronti a ridare supporto al Comitato e al movimento di protesta dei cittadini e degli agricoltori di Arborea, che vogliono solo dedicarsi all’agricoltura con serenità e senza rischi», conclude Mazzetti.

Cristina Diana

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