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Oristano

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Martina pugnalata dal compagno alla cerimonia antiviolenza

L'installazione Scarpe Rosse per celebrare la Giornata contro la violenza sulle donne
L'installazione Scarpe Rosse per celebrare la Giornata contro la violenza sulle donne

Anche la studentessa dell'Othoca alla cerimonia organizzata dai ragazzi dello stesso istituto per celebrare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. In crescita il numero di vittime di stalking che si rivolgono ai centri del Cagliaritano. L'assessore regionale alla Sanità: "Faremo il possibile per rifinanziare la rete delle organizzazioni"

25 novembre 2014
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ORISTANO. E' la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e a Oristano, per la cerimonia in piazza Eleonora, Martina non è voluta mancare. Martina è la studentessa del Tecnico Industriale Othoca che a fine maggio fu accoltellata da un compagno di scuola 16enne, poi arrestato, davanti ai cancelli dell'istituto.

La cerimonia è nata da un'iniziativa proprio degli studenti dell'Othoca, che hanno operato con la collaborazione della Commissione comunale per le Pari opportunità: all'ingresso del Municipio è stata scoperta una targa di metallo con la scritta «Oristano ricorda le donne vittime di violenza perchè le coscienze si sveglino». La ragazza fu ferita all'ingresso di scuola dal compagno di scuola, che si era invaghito di lei senza esserne ricambiato. Il giovane le inferse la coltellata in un impeto di rabbia.

Martina appariva emozionatissima e ha partecipato alla cerimonia in silenzio. Accanto a lei il sindaco Guido Tendas, all'assessore ai Servizi sociali Maria Obinu e al suo preside Franco Frongia.

Sempre in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, il Centro antiviolenza Donna Eleonora di Oristano ha lanciato una consultazione pubblica per raccogliere i suggerimenti dei cittadini, che potranno essere consegnati depositandoli dentro le urne sistemate all'ingresso dell'aula consiliare del Comune, nella biblioteca comunale, nelle scuole superiori e nella sede dei corsi universitari al Chiostro del carmine, e ancora al Centro servizi Culturali, al Drim Cafè.

Cinquantadue denunce per stalking dall'inizio dell'anno, 14 ammonimenti emessi dal questore, oltre 900 donne che in questi undici mesi si sono rivolte alle associazioni per chiedere aiuto: sono solo alcuni dei numeri forniti oggi nel corso dell'incontro organizzato dalla questura di Cagliari nell'ambito delle manifestazioni per promuovere la lotta alla violenza sulle donne.

Secondo i dati forniti dalla polizia, dall'inizio dell'anno sono state 52 le denunce per stalking, contro le 96 dello scorso anno. 14 gli ammonimenti emessi dal questore, mentre 13 erano quelli scattati nell'anno precedente. Il 70 per cento dei casi denunciati riguarda episodi avvenuti tra le mura domestiche e vede protagoniste donne dai 16 ai 54 anni. Nel corso dell'incontro, la violenza sulle donne è stata affrontata da diversi punti di vista: la prevenzione e la sicurezza, la storia, le norme giuridiche e i progetti futuri.

«La violenza sulle donne nasce da deficit culturali - ha evidenziato il questore di Cagliari, Filippo Dispenza - bisogna diffondere la cultura del rispetto, e quella della prevenzione iniziando dalle scuole. I numeri relativi alla violenza sono in crescita e dietro ogni caso ci sono storie drammatiche. Bisogna diffondere la cultura del rispetto verso le donne e, contemporaneamente, promuovere quella della denuncia, senza di questa non si può andare avanti».

Per l'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, «bisogna fare rete per poter andare avanti, per proteggere i più deboli e chi vive un disagio sociale. La Regione ha recepito il codice rosa, faremo il possibile per rifinanziare la rete dei centri antiviolenza».

Massimo impegno anche dal Comune di Cagliari. «Siamo impegnati in prima linea per contrastare il fenomeno - ha detto l'assessore ai servizi sociali Luigi Minerba - ogni giorno decine di donne si rivolgono a noi. Circa duemila persone residenti a Cagliari sono sostenute dalle politiche sociali e tra queste il 62 per cento sono donne».

Preoccupanti i dati forniti dalle associazioni a cui si rivolgono le vittime di violenza. «Nel 2014 si sono rivolte nei nostri due centri 700 donne - ha evidenziato Silvana Maniscalco, di Donna Ceteris - un aumento del 30-35 per cento rispetto all'anno passato». Identico il trend riscontrato da Donne al Traguardo: nel 2014 trattati 202 casi, il 65 per cento per violenza tra le mura domestiche, mentre 24 per stalking.  

Sul tema violenza contro le donne così Ivana Dettori già consigliere regionale e presidente dell'associazione Amistantzia: «Manca l’investimento culturale e politico, manca un lavoro sinergico tra Governo, Regioni ed Enti Locali per elaborare, collaborando con le associazioni che si occupano di contrasto alla violenza di genere nei territori, un piano di interventi che vada dalla promozione culturale ed educativa al sostegno economico, certo e continuativo, dei centri anti violenza. In Italia, non si ha un sistema adeguato di raccolta dati», Dettori sottolinea l’urgenza di «mettere a punto un sistema unico di registrazione dei casi di violenze, da parte di tutte le autorità competenti, in modo da garantire una rilevazione comune dei dati per consentire un uso efficace e fornire indicatori utili a capirne la complessità e per formulare politiche davvero efficaci».

La presidente di Amistantzia ricorda che in Sardegna con la legge che detta «Norme per l’istituzione di centri antiviolenza e case di accoglienza per le donne vittime di violenza» e l’approvazione delle Linee Guida per «l’approvazione e il funzionamento dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza», pur nelle ristrettezze economiche nel rispetto della legge di stabilità e del pareggio di bilancio, la Regione eroga regolarmente le risorse per il funzionamento delle strutture.

«Una volta tanto siamo un punto di riferimento per le altre Regioni», rivendica Dettori, affermando che «con una sola voce dobbiamo pretendere che venga definito dal Governo nazionale il Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere».

Fra le varie manifestazioni una mostra fotografica a Cagliari all'exArt in piazza Dettori: "Incancellabile" a cura di Daniele Coppi e Filippo Grandulli, che sarà anche lo sfondo per una serie di spettacoli di teatro, di danza  e per un dibattito, "I linguaggi della violenza" organizzato dall'associazione Snoq (venerdì 28 dalle 18)

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