La Nuova Sardegna

Oristano

Cavi tranciati dai ladri e le Poste vanno in tilt

di Elia Sanna
Cavi tranciati dai ladri e le Poste vanno in tilt

Un furto di rame mette in ginocchio l’ufficio di Massama e diverse utenze private Il disservizio è stato creato dalla manomissione di una linea telefonica

03 dicembre 2014
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ORISTANO. Dopo i cavi elettrici lungo le linee ferroviarie e alcuni ripetitori mobili, ora i ladri non risparmiano proprio nulla. Questa volta hanno puntato e rubato anche i cavi di rame dei collegamenti telefonici. A farne le spese, per ultimo, è stato l’ufficio postale di Massama. Nella notte tra venerdì e sabato, ben coperti dal buio, i ladri hanno infatti manomesso una linea telefonica della frazione alla quale erano collegate anche le utenze dell’ufficio postale.

I predatori del rame hanno reciso diverse centinaia di metri di cavo creando problemi non solo alle Poste. Oltre all’utenza delle linee informatiche degli uffici di via Carlo Emanele, hanno messo al tappeto anche molte utenze private. Solo sabato mattina, al momento dell’apertura degli uffici si è capito che c’era un problema. Una volta notato che non funzionavano i collegamenti e che erano isolati tutti i servizi collegati alla linea telefonica, internet e rete telematica compresi, il sospetto è diventato certezza.

Questo ovviamente ha causato disagi ben al di là dell’ammontare del bottino del furto. Il problema per Poste italiane non è stato certo lieve, visto che il carico di lavoro di fine mese e dei pagamenti delle pensioni di dicembre è aumentato esponenzialmente. Ed è proprio in casi come questi, per prevenire ulteriori disagi all’utenza, come ha spiegato l’ufficio stampa della direzione regionale che «Già dalla mattinata di sabato scorso, in attesa della riparazione del guasto da parte della società telefonica, Poste Italiane, grazie all’intervento di Postemobile, società del gruppo, ha attivato un sistema di rete dati cellulare, che ha consentito il ripristino delle normali attività operative dell’ufficio».

Lunedì mattina i tecnici della Sirti hanno poi rimesso in funzione le linee danneggiate. Qualche disagio si è registrato ancora nella stessa mattinata con la presenza di decine di pensionati che dovevano riscuotere la pensione. Purtroppo non è la prima volta che i furti di rame, costantemente in aumento negli ultimi anni, mettono in crisi soprattutto i servizi pubblici. In provincia erano già stati presi di mira una centrale delle Telecom nei pressi di Marrubiu e successivamente anche alcuni tratti della linea ferroviaria che collega Oristano con Cagliari, priva di sistemi di allarme.

La prefettura, per prevenire analoghi furti e per limitare i disagi agli utenti, aveva rafforzato i controlli. Ora però è riapparsa improvvisamente una nuova banda di razziatori di rame. Quando deve entrare in azione e ha bisogno del prezioso materiale, non si mette scrupoli a tranciare dei cavi di qualunque genere siano. Nel mercato nero il rame viene pagato dai 5 agli 8 euro al chilo. Bastano quindi alcuni metri di linea per guadagnare facilmente 100 euro.

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