Abusi, carabiniere va in carcere
Dopo la sentenza della Cassazione deve scontare una pena di sette anni
ORISTANO. Tre giorni fa la condanna in Cassazione aveva messo la pietra tombale sull’esito del processo. Ieri mattina, un carabiniere è stato accompagnato dai suoi stessi colleghi nel carcere di Uta dove dovrà scontare una condanna a sette anni per abusi sessuali commessi ai danni della figlia della sua ex compagna.
Oggi, la ragazza di un centro della Planargia è maggiorenne, ma quando per lungo tempo subì svariati tipi di abusi aveva appena dieci anni. Quando arrivò alle scuole medie raccontò tutto alle compagnette di scuola, ma quelle parole caddero nel vuoto. Gli abusi proseguirono sino al momento in cui, diventata più grande, fu in grado di opporsi alle pretese sessuali del compagno della madre. Con quest’ultimo, poco più che bambina, rimaneva sola in casa perché la madre lavorava nelle ore serali e spesso anche di notte. Fu allora, secondo il racconto che poi ha fatto ai giudici nei vari gradi di giudizio, che avvenivano gli abusi.
A togliere il velo a questa storia fu il pianto della stessa ragazzina qualche anno dopo di fronte a una trasmissione televisiva che stava guardando col fidanzato. Si parlava di abusi sessuali e la tensione divenne fortissima. Quando le furono chieste spiegazioni, a fatica, riuscì a raccontare quella terribile verità, poi ribadita di fronte ai giudici dei vari gradi processuali, per i quali si era costituita parte civile assistita dall’avvocato Rosaria Manconi.
Il compagno della madre, difeso dagli avvocati Franco Luigi Satta e Franca Fenu, aveva negato ogni accusa, ma l’esito dei vari processi ha portato in direzione opposta e così, dopo la condanna a otto anni stabilita in primo grado e ridotta a sette in appello, c’è stata la conferma della Cassazione che ha immediatamente spalancato le porte del carcere per il colpevole.