La Nuova Sardegna

Oristano

Ribaltone in tribunale: scuolabus, tutto regolare

di Enrico Carta
Ribaltone in tribunale: scuolabus, tutto regolare

Il Consiglio di Stato capovolge il pronunciamento del Tar a favore della Cobus Giusta l’assegnazione del servizio di trasporto degli studenti alla ditta Fara

10 agosto 2015
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ORISTANO. Il salto mortale all’indietro lo esegue il Consiglio di Stato. La sentenza del Tar è cancellata, anzi ribaltata, e a questo punto il nuovo pronunciamento dei giudici, oltre che mettere la parola fine sulla diatriba amministrativa, potrebbe anche essere la pietra tombale sull’inchiesta della procura avviata dopo che i perdenti avevano presentato ricorso ed esposto penale contro l’assegnazione del servizio comunale di trasporto degli studenti.

La gara d’appalto e la sua assegnazione contestata erano quindi regolari. Dopo un anno di battaglie a suon di documenti e di udienze, con la proroga del servizio decisa qualche mese fa dagli uffici dell’amministrazione comunale, si scopre che chi era stato dichiarato vincitore aveva diritto alla gestione del servizio. La ditta Fara, che già aveva gestito il trasporto degli studenti per gli asili e le scuole primarie negli anni scorsi, si era aggiudicata l’appalto precedendo la ditta Cobus. Questo aveva sancito la commissione dopo aver valutato le offerte presentate.

Ma questa decisione aveva suscitato sin da subito le perplessità degli sconfitti. Antonio Gianfranco Fara, responsabile della ditta, aveva dichiarato al momento della presentazione delle domande di non avere precedenti penali. Per la Cobus questo era un falso palese, perché in passato lo stesso amministratore era stato coinvolto in procedimenti che poi erano sfociati in condanne.

Per la commissione, presieduta dalla dirigente Maria Grazia Zoccheddu, la documentazione presentata era regolare e così si procedette con l’affidamento del servizio. La Cobus presentò contestualmente ricorso al Tar contestando l’esito della gara d’appalto e un esposto penale alla procura ritenendo di essere stata volontariamente defraudata nel momento in cui fu decisa l’aggiudicazione.

In un primo momento sembrò avere ragione. Assistita dall’avvocato Luca Casula vinse la battaglia legale di fronte al Tar e contemporaneamente il giudice per le indagini preliminari, Silvia Palmas, respinse la richiesta di archiviazione del pubblico ministero Marco Ulzega sull’inchiesta penale del indicando anche le persone da sottoporre ad indagine – lo stesso Fara, più l’intera commissione –. Ma non ci si era fermati al pronunciamento del Tar e in Consiglio di Stato, a cui si era rivolto l’avvocato Benedetto Ballero, è arrivato il ribaltone. Altri giudici hanno ritenuto che i precedenti penali di Antonio Gianfranco Fara non andassero invece considerati, perché estinti e quindi l’amministratore della ditta va riabilitato in tutti i sensi. Le false dichiarazioni sono state ritenute marginali e quindi si può procedere all’affidamento definitivo dell’appalto, cancellando regimi di proroga e anche i dubbi che hanno accompagnato l’intera procedura.

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