La Nuova Sardegna

Oristano

Una barriera umana per il Delogu

di Maria Antonietta Cossu

Ghilarza, manifestazione di protesta per bloccare il ridimensionamento dell’ospedale

13 agosto 2015
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GHILARZA. La rivolta pacifica contro il ventilato smembramento di uno degli ultimi presidi della società civile di questo lembo di provincia va in scena in un’assolata mattina d’agosto. In centinaia, ieri, hanno manifestato contro il programma di ridimensionamento del Delogu. Uomini, donne, bambini, anziani, disabili, amministratori comunali e operatori sanitari si sono presi per mano e hanno formato una gigantesca barriera umana attorno all’ospedale per esprimere tutto il loro dissenso verso i tagli contemplati nel piano di riordino varato dalla giunta Pigliaru.

«L’ospedale non si tocca», hanno urlato a più riprese i dimostranti, ottocento secondo una stima approssimativa. Contestavano con forza la riconversione del Delogu in ospedale di comunità, che prevede il funzionamento di un punto di primo intervento in luogo del pronto soccorso presidiato in h 24 da un’équipe medica, la soppressione dei posti letto per acuti e di tutte le attività chirurgiche programmate. «Una scatola vuota», ha denunciato il sindaco di Ghilarza utilizzando il megafono in dotazione alla polizia locale. «A noi viene chiesto uno sforzo per ridurre la spesa pubblica, ma non esistono numeri se è la salute a essere penalizzata», ha ammonito Alessandro Defrassu.

E pensare che la produttività è proprio il punto di forza del Delogu, superiore a quella degli altri piccoli ospedali di periferia: 2.394 prestazioni chirurgiche tra ortopedia, urologia, litotrissia, ginecologia e oculistica e 5.300 visite polispecialistiche nel 2014. «Con la chiusura di Ghilarza questi interventi non troverebbero accoglienza», ha detto il chirurgo Marco Mocci parlando a nome del personale ospedaliero. Poi gli strali di Domenico Gallus: «Tra tutte le assenze la più clamorosa è del consigliere regionale Augusto Cherchi, di Bosa, che invece ha salvaguardato il suo presidio. I territori dovrebbero essere uniti, non disgregati».

«Pronti anche a dimetterci per ottenere quello che vogliamo», ha incitato il primo cittadino di Norbello, Matteo Manca rivendicando il mantenimento del pronto soccorso e dei posti letto per acuti. «Questa scelta non è in linea con la ricerca della qualità e determinerà un impoverimento demografico ed economico del territorio», ha avvertito Filomena Deriu, medico del Delogu prestato all’attività amministrativa.

I consiglieri regionali Antonio Solinas e Mario Tendas hanno respinto l’etichetta di controparte del fronte di protesta e hanno assicurato il sostegno alla causa in commissione Sanità e in consiglio regionale. «I cittadini che avranno detrimento da questa riforma se ne ricordino alle prossime elezioni restituendo le schede», ha proposto il presidente provinciale dell’Unione italiana ciechi Aldo Zaru. «Per gli anziani in particolare, le trasferte a Oristano dal Guilcier e dal Barigadu sarebbero un disagio enorme», ha rilevato Nino Miscali, artigiano di 79 anni. Dopo il silenzio denunciato nei giorni scorsi la politica si è fatta viva: il 4 settembre l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru sarà a Ghilarza.

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