Una frana fa litigare Modolo e Bosa
Hassan scrive al collega Mastino: «Finanziamento a rischio». La replica: «È falso»
MODOLO. Sulla chiusura al traffico, dopo la frana avvenuta il due maggio del 2015, del tratto al Km 4 della provinciale 35 in località Coroneddu-Pessighette, il sindaco Omar Hassan scrive una pepata nota al collega di Bosa Luigi Mastino. Con oggetto “Sollecito per avvio degli interventi di messa in sicurezza e ripristino della normale viabilità” sul nastro d’asfalto che permette i collegamenti dal paese con la 129bis o la comunale verso Turas e Bosa Marina. Un ultimatum, visto che l’amministrazione di Modolo ha il timore che i fondi possano andare persi per ritardi da parte del Comun e di Bosa. “Nulla di tutto questo, la lettera dalla Regione è arrivata il 18 settembre e abbiamo già risposto, rilanciando con una nuova proposta sulla più celere spendita del finanziamento” spiega il sindaco di Bosa, Luigi Mastino.
Omar Hassan, nella sua lettera, sollecita il «compimento di tutte le azioni necessarie per la riapertura della strada». Ma, questa la novità che sembra anticipare scintille, «se fino a poche settimane fa la responsabilità dei ritardi era totalmente attribuita alla Regione, il quadro sarebbe stravolto delle recentissime notizie, trapelate informalmente dall’Assessorato Regionale dei lavori Pubblici, secondo cui parrebbe che il Comune di Bosa abbia mancato di rispondere in tempo utile alla nota contenente l’atto di delega ed il disciplinare per l’utilizzo della somma di 100 mila euro, sufficienti a risolvere definitivamente il problema in questione».
Con la paura della «possibile perdita del finanziamento concesso» e, stante l’arrivo dei mesi autunnali e invernali e la possibilità che le cose sul costone franoso peggiorino, che l’amministrazione locale si trovi costretta ad arrivare addirittura alle vie legali se la Regione «determinasse la revoca dello stanziamento regionale con conseguente, ulteriore allungamento dei tempi per la rimessa in pristino del tratto di strada interrotto».
Un’eventualità, secondo il primo cittadino di Bosa Luigi Mastino, lontana dalla realtà. «La nota della Regione è arrivata in Comune il 18 settembre. Contenente fra l’altro un’autorizzazione all’uso delle risorse spalmata in ben cinque anni e nessun termine, se non tempi celeri, di risposta. Che in nostri uffici hanno già provveduto ad assolvere, chiedendo all’assessorato la possibilità di spendere i 100.000 euro a disposizione non in un lustro, ma 30.000 euro nel 2015 e 70.000 nel 2016. Quindi non c’è alcun pericolo di perdere il finanziamento e anzi ci stiamo adoperando per accorciare i tempi di intervento» precisa Mastino. Che aggiunge: «Capisco le preoccupazioni del sindaco Hassan, ma lui deve anche comprendere che esistono tempi tecnici». Nei prossimi giorni «gli uffici incaricheranno un geologo e ingegnere per la progettazione dell’intervento». (al.fa.)