Simaxis, donna con la pistola in casa: denunciata
Alla polizia la 51enne ha spiegato di avere l’arma perché vive da sola, poi l'ha consegnata
SIMAXIS. È una vecchia conoscenza della Polizia di Stato e ancora una volta rischia di passare dei guai. M.Z., 51 anni di Simaxis, è stata indagata dagli Investigatori della Squadra Mobile coordinati dal vice questore aggiunto Dario Mongiovì, per la detenzione abusiva di un’arma comune da sparo. L’indagine non è stata affatto semplice perché M.Z. ha complicato non poco le cose ai poliziotti che non riuscivano ad identificarla nonostante sapessero che deteneva un’arma.
Gli accertamenti sono andati avanti per alcuni giorni, impegnando anche il gabinetto provinciale di Polizia Scientifica e l’Ufficio armi della divisione di polizia amministrativa. Conclusa questa fase, due mattine fa, gli agenti hanno fatto scattare il blitz. La Squadra Mobile, con l’ausilio di una pattuglia della sezione Volanti e di un’unità cinofila antisabotaggio dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, diretto dal commissario capo Michele Amatulli, hanno fatto irruzione. A quel punto la cinquantenne ha immediatamente collaborato consegnando le armi detenute.
In casa aveva una pistola scacciacani e una pistola ad aria compressa con bombolette di gas e pallini in acciaio di ricarica, per le quali la legge prevede la libera vendita e detenzione. A complicare la posizione di M.Z. è stata pero la terza arma, una pistola Sapl France modello Kimargc 54, calibro 12x50, con regolare matricolata e quindici cartucce caricate a palla. Per detenere l’arma, registrata al Catalogo nazionale delle armi comuni da sparo, è necessaria l’autorizzazione di pubblica sicurezza che M.Z. non possiede.
In questura si è giustificata dicendo che vivendo da sola teme per la propria incolumità, spiegazione che non è bastata per evitarle la denuncia e il sequestro della pistola e delle cartucce. (e.c.)