La Nuova Sardegna

Oristano

CUGLIERI

Cuglieri, un incendio doloso distrugge la ruspa del sindaco

di Enrico Carta
La ruspa del sindaco Andrea Loche data alle fiamme (foto Piero Marongiu)
La ruspa del sindaco Andrea Loche data alle fiamme (foto Piero Marongiu)

Grave atto intimidatorio subito nella notte di venerdì dal primo cittadino Andrea Loche Il mezzo si trovava nel terreno di un amico

01 novembre 2015
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CUGLIERI. La scoperta, quanto mai amara, è stata fatta ieri mattina. Con sè ha portato sgomento e condanna immediata in un paese non certo abituato a minacce o atti intimidatori. Nel centro del mirino è finito il sindaco Andrea Loche, non si sa se per la sua attività politica o per quella lavorativa.

Una scritta lasciata sul luogo dell'attentato "Viva l'Africa" potrebbe far pensare a una ritorsione contro l'eventuale accoglienza di clandestini, ma potrebbe essere anche una sorta di depistaggio per allontanare gli inquirenti dagli autori del vile gesto.

Gli attentatori, che hanno agito nella notte, hanno avuto vita facile nel colpire il bersaglio individuato in una grossa ruspa che il primo cittadino aveva temporaneamente lasciato nel terreno di un amico al quale aveva promesso una mano per un lavoro in campagna.

Niente di strano, anzi un fatto quanto mai usuale. Niente più di uno scambio di piaceri tra persone che vivono gli stessi ambienti e condividono le stesse fatiche quotidiane – Andrea Loche possiede una grossa azienda agricola –. Solo che la ruspa dal valore di diverse decine di migliaia di euro ora è un rottame, distrutta da un incendio certamente doloso che ha lasciato la comunità in preda allo sconcerto e il sindaco in balìa di pesanti interrogativi.

Le fiamme appiccate nella notte in un terreno nella località Orachelis, a circa dieci chilometri dal paese in direzione della borgata di Santa Caterina di Pittinuri, hanno fatto indisturbate il compito che gli avevano affidato gli attentatori che hanno scelto di nascondersi nell’ombra anziché affrontare in maniera civile eventuali problemi insorti con il sindaco.

Quest’ultimo si è confidato con l’assessore all’Agricoltura, Antonio Pinzis. «Sono incredulo – ha detto Andrea Loche –, non mi aspettavo un gesto del genere e non so a che movente ricondurlo, perché mai ho ricevuto minacce né avvisaglie che facessero da preludio ad un avvertimento così pesante».

Lo stesso assessore intanto raccoglie il sentimento di tutto il paese: «Cuglieri rigetta ogni forma di violenza da sempre, la solidarietà della comunità è totale e il consiglio comunale si riunirà prima possibile in settimana per esprimere da tutte le sue componenti la condanna unanime del gesto vigliacco».

Il mandato di Andrea Loche scade nella prossima primavera, ma proprio qualche giorno fa il sindaco aveva chiarito di non aver ancora preso una decisione in merito a una sua nuova candidatura. Ora c’è anche questo gesto che sicuramente non regala serenità, per cui la speranza è che le indagini riescano a far luce sull’autore e sul movente.

I carabinieri della Compagnia di Ghilarza e quelli della stazione del paese, coordinati dal luogotenente Antioco Cappai, hanno avviato i primi accertamenti che ovviamente non escludono, accanto al movente politico, anche la pista di qualche vendetta legata al sempre delicato mondo delle campagne. Cuglieri non è abituata a ritorsioni di questo tipo, ma spesso gli equilibri nel mondo agropastorale sono delicati, per cui le indagini vanno avanti anche in questa direzione.

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