La Nuova Sardegna

Oristano

Malati di sclerosi multipla, l’ospedale senza medicine

di Michela Cuccu
Malati di sclerosi multipla, l’ospedale senza medicine

Nella farmacia del San Martino non vengono distribuiti i farmaci per i pazienti Il presidente Aism Palmas: si rischia un pericoloso pendolarismo verso Cagliari

27 novembre 2015
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ORISTANO. «Nella farmacia ospedaliera del San Martino mancano i farmaci per i pazienti colpiti dalla sclerosi multipla». La denuncia arriva dalla segreteria provinciale dell’Aism, l’associazione italiana la sclerosi multipla. Dice Bruno Palmas, presidente dell’associazione: «L’altro giorno, un nostro delegato si è recato alla farmacia dell’ospedale a ritirare i medicinali, in questo caso si trattava di interferone, per un paziente nostro associato. I medicinali non c’erano. La spiegazione della farmacia dell’ospedale, è stata a dir poco disarmante: non risultano ordinati e non ci sono neppure le coperture finanziarie a disposizione». Bruno Palmas, che oltre ad essere presidente dell’Aism è medico, è a dir poco indignato. «Ho telefonato alla direzione sanitaria della Asl 5, senza grandi risultati. Ho fatto presente che in questo modo si negano terapie importantissime. Queste cure vengono somministrate per pazienti in fase di miglioramento. Servono insomma per ritardare l’invalidità che è conseguenza della sclerosi multipla. Interrompere le cure è pericolosissimo». Il medico spiega che questi particolari medicinali non si possono acquistare in farmacia, ma vengono distribuiti unicamente nelle strutture ospedaliere. «Il rischio è quello di dover costringere, nuovamente, i pazienti della provincia di Oristano a recarsi all’ospedale Binaghi di Cagliari per ritirare le terapie. Ma tutto questo è a dir poco assurdo e francamente, inaccettabile. Non si può imporre ad un paziente con una malattia così grave di continuare a fare avanti e indietro per centinaia di chilometri per cure che gli spettano di diritto». In provincia di Oristano le persone colpite dalla sclerosi multipla sono diverse decine, con una incidenza della malattia fra le più alte in Sardegna. «L’aver consentito ai pazienti di poter accedere alle cure nel territorio di residenza aveva rappresentato un importante passo avanti», spiega ancora Palmas «In questo modo però, si vanifica tutto». Da tempo è stata depositata in Consiglio regionale una proposta di legge che potrebbe rendere più snello il sistema dell’accesso alle terapie, così da evitare inconvenienti come appunto, non trovare i farmaci nella farmacia ospedaliera del luogo di residenza. «Basterebbe che il disegno di legge venisse calendarizzato e portato in aula per garantire ai pazienti di questa malattia devastante il diritto alle cure – conclude il presidente dell’Aism – ciò che chiediamo, infatti, è solo attenzione e rispetto».

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