La Nuova Sardegna

Oristano

Quei baby taccheggiatori che agiscono in branco

di Michela Cuccu
Quei baby taccheggiatori che agiscono in branco

Le lamentele di diversi commercianti per i ripetuti furti di merce dagli scaffali «Arrivano in gruppo, spesso sono minorenni: non riusciamo a controllarli»

01 dicembre 2015
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ORISTANO. «Ho dovuto sistemare una telecamera: è l’unico modo per difendere il mio negozio dai furti continui». Lucia Cabua da diversi anni gestisce una fumetteria in piazzetta San Martino. Un lavoro piacevole, si dirà, che le permette, accanto alla vendita, di promuovere iniziative culturali, come corsi di disegno e presentazioni di libri. Soprattutto le consente di stare a contatto con i giovani. Insomma, non una semplice commerciante, ma una promotrice di eventi.

Da qualche tempo, però, lei e i colleghi degli negozi vicini, si trovano a dover affrontare episodi spiacevoli: i furti di merce, che in questi negozi, pare, si verifichino con una certa frequenza e che con difficoltà riescono a contrastare.

Il fatto è che i taccheggiatori, è questo il termine corretto della lingua italiana per definire «coloro che rubano merce esposta negli scaffali dei negozi», sono quasi sempre giovanissimi, che agiscono con la tecnica del “gruppo”, «mentre uno distrae il personale chiedendo di visionare dei capi, c’è un altro che rovista e si infila felpe, pantaloni e altro sotto il giubbotto o dentro lo zaino, poi, vanno via come se nulla fosse e quando noi ci accorgiamo dell’ammanco – dicono i negozianti – è quasi sempre troppo tardi».

I commercianti di piazzetta San Martino raccontano: «Quasi sempre sono studenti, a volte quasi bambini, mai adulti. Ci è capitato di notare fra loro dei dodicenni». Più volte i commercianti della zona si sono rivolti alle forze dell’ordine. In qualche caso, alla segnalazione è seguita la denuncia con il recupero della merce.

«I carabinieri sono venuti tutte le volte che li abbiamo chiamati. Ma non è semplicissimo venire a capo di situazioni come queste», dicono i commercianti che raccontano di genitori che il giorno dopo si sono presentati in negozio per restituire la merce rubata «con la vergogna stampata in faccia, scusandosi mille volte e pregandoci di non sporgere denuncia».

Sembra inoltre che la sera tardi, in alcune zone del centro storico, sia attivo un “mercatino” dove la merce rubata viene rivenduta. In realtà il taccheggio non è spiacevole esclusiva dei negozi di questa zona. Pare infatti che analoghi episodi si verifichino anche in altre zone della città. Federico, giovane titolare di “Massive”, negozio di abbigliamento in piazzetta Tre Palme, racconta che alla fine è stato costretto ad “assicurare” i capi di vestiario alle grucce con dei lacci da elettricista. «Non avevo altro modo per impedire di veder sparire la merce dagli scaffali Una volta per rintracciare il ladruncolo ho dovuto chiudere per mezza giornata. Io ci sto attento, ma quando arrivano in gruppo, non è facile».

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