La Nuova Sardegna

BOSA. Si è concluso martedì nella casa di riposo, con una recita dal tema “Notte santa a Bosa” il progetto “Dacci una mano”, realizzato su iniziativa delle insegnanti e dei bambini della classe IV C dell’istituto comprensivo di Bosa, guidato dal dirigente Giovanni Ibba, concordato con la cooperativa che gestisce la casa di riposo presieduta da Nives Masala.

«È stato un percorso emozionante, vissuto con particolare partecipazione dai bambini e dagli anziani. Tutti alla fine ci siamo commossi», dice la maestra e ideatrice del progetto Stefania Simula, che ha lavorato insieme alle colleghe Lia Baglioni e Francesca Delrio.

Ventidue i bambini coinvolti da ottobre sino a fine anno, quindi, in un laboratorio che prevedeva la realizzazione di disegni, decoupage, canti.

Insomma tutte quelle attività creative che però questa volta hanno varcato la soglia dell’istituto scolastico per creare, in diversi appuntamenti settimanali, particolari momenti di umanità e crescita fra i più piccoli e gli anziani. Con l’aiuto dell’educatrice Claudia Nurchi, in forza alla struttura che ospita i nonnini nella grande casa che si affaccia su via Garibaldi a Bosa.

«Una grande opportunità di crescita per i bambini, vissuta con tanta gioia dagli anziani», sottolinea ancora Stefania Simula. Non è quindi improbabile che nei prossimi anni il progetto possa essere ripetuto, visto anche il successo della recita finale “Notte santa a Bosa,” che ha coinvolto grandi e piccoli nei canti, nella recita di poesie e nei ricordi di gioventù (da parte degli anziani) della festa che celebra al nascita di Gesù. Il tutto alla presenza di genitori dei bambini e del personale della cooperativa che gestisce la casa di riposo.

Un momento di socializzazione ritenuto importante, se non fondamentale, nel rapporto fra generazioni diverse. (al.fa.)