La Nuova Sardegna

Oristano

Multe a raffica, pioggia di ricorsi in vista

di Enrico Carta
Multe a raffica, pioggia di ricorsi in vista

Gli automobilisti chiedono attraverso un legale l’accesso agli atti sui semafori con telecamera di via Cagliari e di Silì

21 gennaio 2016
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ORISTANO. Multe a raffica, ma col punto interrogativo. Le telecamere prontissime a fotografare gli automobilisti che passano col rosso agli impianti semaforici di via Cagliari-via Gennargentu e di Silì hanno un nemico ben più concreto delle maledizioni che sin qui sono state lanciate loro da chi è stato pizzicato nel commettere infrazione. Nei giorni scorsi infatti è stata presentata in Comune un’istanza di accesso agli atti. È un passo ufficiale, compiuto dall’avvocato Rossella Oppo per conto di una ventina di automobilisti che si sono ritrovati a dover fare i conti con una multa salata arrivata attraverso l’infallibile occhio elettronico dei due impianti.

Ma se l’occhio elettronico è infallibile, sono tali anche l’intero impianto e tutto l’apparato segnaletico e documentale che deve fargli da supporto? Il comando di polizia locale sarebbe pronto a metterci la mano sul fuoco, ma non sarà chiamato ad esprimere giudizio perché la direzione che la vicenda sta prendendo è quella che porta in un altro punto di via Cagliari, sede del giudice di pace. L’avvocato Rossella Oppo, a nome dei multati, ha infatti chiesto l’accesso agli atti che sottostanno a tutta la questione. Come già accaduto per gli autovelox di Arborea si rischia quindi una causa gigantesca che vedrebbe i guidatori opposti al Comune.

Se è vero che i primi hanno poche giustificazioni per il fatto di essere passati col rosso, è altrettanto vero che l’installazione dei due impianti di via Cagliari e di Silì potrebbe essere viziata da una serie di irregolarità. Di certo con l’accesso agli atti si farà una radiografia integrale all’intero apparato che il comando di polizia locale ha ricevuto dalla ditta Project Automation, nome che inevitabilmente riporta alla questione dell’inchiesta avviata dalla procura della Repubblica sull’affidamento diretto dell’appalto. Ma, come spesso si dice, quella è un’altra storia perché in questo caso si parla di aspetti esclusivamente legati al rispetto delle normative del codice della strada che non riguardano solo chi guida, ma anche chi deve comminare le sanzioni. E allora il controllo si soffermerà su una dozzina di aspetti che riguardano l’autorizzazione del consiglio comunale e della giunta all’installazione; il certificato di taratura dell’impianto che non può spettare a chi poi è anche predisposto al controllo; il progetto con le relazioni tecniche; il nullaosta del Comune che è proprietario delle strade; il nullaosta per l’installazione della segnaletica; il bando di gara; il verbale di aggiudicazione delle gare; la convenzione con la ditta che ha fornito l’impianto; la convenzione con la ditta Maggioli che invece si occupa delle notifiche dei verbali; la spesa (16,80 €) che l’automobilista deve sostenere per l’emissione degli stessi verbali; l’entità della multa fissata in 163 € accanto alla decurtazione di sei punti della patente e alla sospensione nel caso in cui l’infrazione venga commessa più di una volta nel giro di due anni. E poi c’è un altro punto delicato, quello della conformità e della regolarità della segnaletica. Piccola? Posizionata male? Non visibile? L’accertamento servirà a capire anche questo aspetto, poi si deciderà il da farsi ma, in questo caso, sembra proprio che tutte le strade portino dal giudice di pace.

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