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Tempi brevi per l’apertura dell’ecocentro

ULA TIRSO. È in procinto di aprire l’ecocentro comunale, il secondo nel Barigadu dopo quello di Sorradile, operativo da un paio d’anni. Nell’oasi ecologica di Ogrula manca soltanto la corrente...

30 gennaio 2016
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ULA TIRSO. È in procinto di aprire l’ecocentro comunale, il secondo nel Barigadu dopo quello di Sorradile, operativo da un paio d’anni. Nell’oasi ecologica di Ogrula manca soltanto la corrente elettrica. «Non appena l’Enel provvederà agli allacci la struttura potrà entrare in funzione», ha detto il sindaco Ovidio Loi ipotizzando l’apertura nel giro di un mese. Il sito di stoccaggio dei rifiuti sarà dotato di un sistema di videosorveglianza, di cassonetti per il deposito di vetro e carta e di cassoni scarrabili per la raccolta di materiali ingombranti, inerti, oli esausti e pneumatici. «Speriamo in questo modo di evitare che i rifiuti vengano gettati nelle campagne» ha auspicato il primo cittadino. Da stabilire ancora a chi competerà la gestione, se a una ditta esterna o alla stessa impresa concessionaria del servizio di raccolta domiciliare in tutto il Barigadu. L’amministrazione ha già chiaro, invece, l’obiettivo di trasformare l’ecocentro in un punto di riferimento per i paesi vicini, oltre che per i cittadini di Ula Tirso: «Prevediamo di estenderne l’utilizzo ai comuni del circondario che avranno interesse a usufruirne» ha confermato Loi. Complici le solite lungaggini burocratiche, la gestazione del progetto è durata sei anni e mezzo. Nel 2009 la Regione aveva concesso al Comune un contributo di 80mila euro e un anno dopo l’ente attivava l’iter della progettazione definitiva ed esecutiva. Agli inizi del 2011 venivano appaltati i lavori, che furono ultimati a settembre dello stesso anno. Pochi mesi fa, infine, è arrivata l’autorizzazione della Regione a impiegare le economie realizzate in quella fase nel completamento del centro ecologico. Con i 22mila euro risparmiati sono state acquisite le dotazioni per la messa in esercizio della struttura.(mac)

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