La Nuova Sardegna

Oristano

Planargia-Montiferru alleanza precaria sulla nuova scuola

di Alessandro Farina
Planargia-Montiferru alleanza precaria sulla nuova scuola

A novembre i Comuni avevano deciso di unire le forze Ieri sera assemblea chiesta dai sindaci non più favorevoli

04 febbraio 2016
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BOSA. C’era il progetto Iscol@ dell’Unione dei Comuni Planargia-Montiferru occidentale all’ordine del giorno della seduta dell’assemblea convocata dal presidente Giovanni Antonio Cuccui nella sede di via Azuni a Bosa. In particolare la richiesta, alla luce delle prese di posizione dei giorni scorsi da parte degli amministratori di Suni, Flussio, Tinnura e Magomadas, della revoca della delibera approvata all’unanimità nel novembre scorso. Questi (con la sola opposizione di Scano Montiferro) dopo mesi di dibattito anche acceso avevano dato il via libera all’idea del polo didattico diffuso. Era stata infatti accantonata l’idea di un “campus” lanciata dal sindaco di Tresnuraghes Salvatore Angelo Zedda, e poi ritirata dopo la mediazione del presidente Cuccui e più aperte direttive regionali, che potesse riunire le classi dalla scuola dell’infanzia alla primaria di secondo grado in un'unica e nuova di zecca struttura individuata nelle campagne di Sennariolo.

Il sistema prevedeva invece nel plesso di Suni la logistica per le classi dell’asilo, a Scano Montiferro le Elementari, a Tresnuraghes le classi delle Medie, e in ognuno degli altri singoli comuni un’aula laboratorio. Il progetto includeva anche Cuglieri, la cui scuola fa capo ora all’istituto comprensivo di Bosa e ente locale ora in procinto (ma a questo punto ogni ipotesi sembra azzardata) di abbracciare l’Unione a cui fanno capo i centri della Planargia e del Montiferru Occidentale. L’assemblea segue quella tenutesi nei giorni scorsi a Tinnura e Scano Montiferro. A Magomadas il sindaco Mario Pala ha riconvocato i genitori dei piccoli alunni per un parere, più morbido e possibilista sul Polo didattico diffuso rispetto alle iniziali perplessità della riunione precedente, viziata dalle scarse notizie rispetto alla proposta didattica del progetto Iscol@ nel territorio. Una decisione non semplice insomma quella al vaglio dei sindaci del territorio, anche perché il progetto del Polo diffuso può essere attuato esclusivamente grazie al finanziamento di quattro milioni di euro in arrivo dalla Regione. Solo così si permetterebbe di adeguare gli spazi di scuole ancorate alla didattica tradizionale, con ambienti maggiormente adatti a modelli di apprendimento moderni e di stampo europeo. Defezioni rispetto alla bozza di progetto elaborata a fine novembre infatti porterebbero a perdere il finanziamento e quindi a rinunciare alla riorganizzazione scolastica in un territorio già penalizzato. Nei prossimi anni, forse già dal prossimo, salvo eventuali deroghe potrebbero verificarsi chiusure di alcune classi prima e plessi poi, a partire dalla prima media a Suni e Tresnuraghes. L’assemblea dell’Unione si è protratta fino a tarda sera.

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