La Nuova Sardegna

Oristano

Il futuro è nel mercato dei legumi

di Michela Cuccu
Il futuro è nel mercato dei legumi

La “Riso della Sardegna” apre una linea di trasformazione. L’Oristanese è il secondo territorio nell’isola per la produzione

15 febbraio 2016
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ORISTANO. Non più soltanto riso, ma adesso, anche fave, ceci e altri legumi: è la linea di sviluppo avviata da “Riso della Sardegna spa”, che nello stabilimento di via Laconi agli impianti per la lavorazione del riso affiancherà una linea interamente dedicata ai legumi.

Già da qualche anno, in realtà, l’azienda oristanese aveva esteso la sua gamma di prodotti ai legumi, nei giorni scorsi però, la Provincia ha rilasciato l’autorizzazione per la nuova linea di lavorazione e confezionamento dei legumi secchi. Insomma, anche l’imprenditoria oristanese punta a conquistare un mercato non nuovo di certo, ma che tuttavia sta conoscendo un nuovo sviluppo.

Non è un caso che la Fao abbia dichiarato il 2016 “Anno internazionale dei legumi” così da arrivare, nel 2020, ad avere una coltivazione tale da consentire ai legumi di coprire il 20 per cento delle proteine totali consumate nel Mondo.

All’Expo di Milano, del resto, lo hanno ribadito letteralmente in tutte le salse: il consumo di legumi per l’alimentazione umana è in netta ripresa. Dietologi e nutrizionisti lo ripetono da sempre, che mangiare fagioli, ceci, lenticchie e simili, fa benissimo alla salute, abbassa i livelli del colesterolo e tiene a bada la glicemia.

La nuova linea della “Riso di Sardegna” conferma inoltre una tendenza che ha portato la Sardegna a diventare la sesta regione italiana produttrice di legumi. La conferma arriva anche dall’Istat che nell’ultimo censimento ha rilevato come nel 2011 in Sardegna siano stati prodotti oltre 49mila quintali di legumi per un totale di 3733 ettari coltivati.

A livello regionale Oristano è la seconda provincia per produzione di legumi secchi che, sempre secondo il censimento Istat, nel 2011 aveva destinato 703 ettari a queste coltivazioni, con una produzione nell’anno pari a 9062 quintali.

Un dato di tutto rispetto se si considera che è Cagliari i territorio dove la coltivazione è maggiormente diffusa, estesa su 1814 ettari con un a produzione di oltre 20mila quintali.

Sono le fave i legumi più coltivati nell’isola e che coprono da sole il 60 per cento dell’intera produzione di legumi secchi. Il 20 per cento della produzione sarda è rappresentato dai ceci, ai quali posi si affiancano altre leguminose fra cui le lenticchie, le cicerchie, ma anche fagioli e piselli.

Tuttavia le produzioni non riescono ancora a coprire l’intero fabbisogno alimentare della Sardegna, che come è noto, importa oltre l’80 per cento dei prodotti agroalimentari. La realizzazione di un nuovo impianto dedicato, potrebbe perciò aprire nuovi orizzonti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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