La Nuova Sardegna

Oristano

Distrutto furgone di un immigrato

Distrutto furgone di un immigrato

Sedilo, in fiamme l’automezzo di un marocchino abbandonato da un anno

04 marzo 2016
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SEDILO. Si sono vissuti momenti di apprensione nel quartiere Corrubare, dove martedì notte è scoppiato un incendio che ha completamente distrutto un furgone Iveco Daily e ha danneggiato gli infissi e i vetri di una casa disabitata. Il rogo, dall'origine ancora incerta, è stato spento dai vigili del fuoco del distaccamento di Ghilarza, allertati intorno alle 21,30. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri dell'Unità radiomobile, che dopo le bonifiche e i rilievi hanno apposto i sigilli. All'interno del veicolo e nelle immediate vicinanze non sono stati trovati elementi talida suffragare l'ipotesi della matrice dolosa, che comunque non viene scartata. L'automezzo, vecchio di alcuni decenni, era parcheggiato in via Mazzini da quasi un anno. Il proprietario, un immigrato marocchino sulla cinquantina registrato all'anagrafe con il nome di Samir, era rientrato nel Paese nordafricano lo scorso aprile per ricongiungersi alla famiglia e da allora non era stato più visto in paese.

A Sedilo l'uomo era noto per l'attività di rigattiere e godeva della stima di chi lo conosceva. «È un uomo mite, gentile e molto rispettoso», ha commentato un residente del quartiere, cui ha fatto eco un’altra residente. Un comportamento irreprensibile, dunque, se non fosse che l'ingombrante presenza del veicolo che aveva abbandonato dopo qualche tempo aveva cominciato ad infastidire qualche abitante del rione. Alcuni vicini hanno raccontato di essere andati in Comune a sollecitare la rimozione del furgone e di aver appreso in quella circostanza che era stato messo sotto sequestro dalla polizia di Nuoro.

Difficile dire se sia stata l'indisponibilità del mezzo di lavoro a spingere Samir a far rientro in patria. Il furgone che il rigattiere aveva abbandonato vicino al suo ultimo domicilio, un'abitazione in via Mazzini, era ancora carico di roba, prevalentemente ferri vecchi e cianfrusaglie. In mezzo c'era anche una bombola di gas arrugginita.

La prolungata assenza del proprietario e l'orario dell'incendio tenderebbero a ridimensionare la tesi di un attentato incendiario, che al momento non viene esclusa anche per mancanza di elementi che certifichino il contrario. In ogni caso non ci sarebbe alcuna correlazione tra l'episodio di martedì e l'incendio che dodici giorni prima aveva distrutto un'autovettura e una moto di grossa cilindrata posteggiatein via Santa Vittoria.

Non è da escludere che il camioncino dell'ambulante marocchino sia andato a fuoco a causa di un corto circuito, complici, magari, qualche filo elettrico scoperto e l'umidità. Tutte Ipotesi che fino a ieri non avevano trovato riscontri oggettivi.

Maria Antonietta Cossu

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