La Nuova Sardegna

Oristano

CUGLIERI

Riti della Pasqua, la suggestione de “sas chilcas”

Riti della Pasqua, la suggestione de “sas chilcas”

CUGLIERI. Con la domenica delle palme iniziano in tutta l'Isola i riti della settimana Santa, durante i quali vengono rievocati gli ultimi drammatici giorni terreni di Gesù. Domani sera, dopo la...

23 marzo 2016
2 MINUTI DI LETTURA





CUGLIERI. Con la domenica delle palme iniziano in tutta l'Isola i riti della settimana Santa, durante i quali vengono rievocati gli ultimi drammatici giorni terreni di Gesù. Domani sera, dopo la Messa “in coena Domini”, è in programma la processione “de sas chilcas”, ovvero la ricerca, da parte delle Marie insieme al simulacro della Madonna Addolorata, per le vie del paese del corpo del Cristo morto. Venerdì mattina, nella chiesa di Convento, alla presenza del sacerdote che recita il Miserere e della confraternita della stessa chiesa, avviene il rito di “S'Ingravamentu”, la crocifissione di Gesù. A seguire la suggestiva processione del “penitente”: un rituale antichissimo, le cui origini non sono documentate, seguita da centinaia di persone. Il penitente, quest'anno impersonato da Antonello Campus, rappresenta la figura di Simone di Cirene (il Cireneo), vestito con l'abito della Confraternita dell'Addolorata e accompagnato dalla sola confraternita di Convento, partendo dalla chiesa di Convento, che si trova nella parte bassa del paese, porta in spalla la croce fino al monte Bardosu, dove sorge la basilica di Santa Maria della Neve. Qui il sacerdote tiene un'omelia, quindi la processione, accompagnata dai cori che eseguono lo Stabat mater sequentia, rientra nella chiesa di Convento.

Nel pomeriggio la processione si snoda attraverso le vie del paese e si conclude nella Basilica, dove i Cori, disposti a semicerchio, stando dietro il simulacro dell'Addolorata e del sacerdote, intonano ancora lo Stabat Mater sequentia. Al tramonto, in clima di commossa partecipazione, avviene la deposizione del Cristo dalla croce. L'atto, intercalato dalla suggestione dei canti e dalle parole del sacerdote che presiede il rito, viene vissuto dai fedeli in tutta la sua drammaticità. Al termine della paraliturgia si forma nuovamente una processione che, a sera tarda, muovendosi lentamente fa rientro alla chiesa di Convento, dove i cori, prima che la lettiga con il Cristo morto sia deposta dai confratelli e lasciata alla devozione dei fedeli, concludono il canto del Miserere. Le celebrazioni della settimana Santa, iniziate con l'allestimento dei Sepolcri negli oratori delle confraternite, vengono vissuti dai fedeli con grande intensità.

Piero Marongiu

Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative