La Nuova Sardegna

Oristano

Servizio Tao in farmacia, sospensione e polemiche

di Claudio Zoccheddu
Servizio Tao in farmacia, sospensione e polemiche

La Asl: «Convenzione scaduta, manca il biologo, software non aggiornato» L’Ordine: «Siamo pronti a entrare nel sistema informatico della Asl»

26 marzo 2016
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Il servizio è sospeso dal 21 marzo ma le proteste hanno già raggiunto il livello di guardia. L’interruzione delle analisi sui pazienti in terapia anticoagulante che veniva effettuata nelle farmacie della provincia ha provocato la reazione della popolazione e dei sindaci del territorio. Fino al 21 marzo, infatti, i pazienti potevano fare le analisi e ritirare le relative terapie senza essere costretti a raggiungere Oristano o i presidi sanitari della Asl a Cuglieri, Ales, Samugheo, Cabras, San Vero Milis e Terralba.

Da lunedì scorso, il servizio “a domicilio” è stato sospeso, ma già dai prossimi giorni potrebbero arrivare novità sul futuro di un progetto che, quando era stato presentato, aveva attirato le attenzioni di tutta l’Italia. Quello relativo alla terapia anticoagulante orale (Tao) era uno dei primi passi verso la telemedicina e, grazie all’accordo tra la Asl, la Federfarma e l’attuale Unifarm, era stato possibile assumere un biologo che formava il personale delle farmacie in modo che potessero effettuare le analisi e fossero in grado di utilizzare un software che permetteva la trasmissioni dei risultati delle analisi e delle terapie al centro Tao della Asl di Oristano. Un’idea ripresa a Cagliari e Sassari, dove è ancora in funzione e dove se la passa benone.

Tuttavia, nonostante la bontà dell’iniziativa e la soddisfazione di pazienti e farmacisti, il servizio è stato sospeso. «La convenzione è scaduta il 31 dicembre 2015 – spiega una nota della Asl – ed è venuta a mancare la figura del biologo, che l'Unifarm ha di recente dichiarato di voler mettere nuovamente a disposizione. Poi, per motivi non dipendenti dalla Asl, c’è stato il mancato aggiornamento del software delle farmacie che ha determinato, in alcuni casi, l'erronea o incompleta trasmissione dei dati dalle farmacie alla Asl, dove non si potevano leggere i risultati delle analisi e dunque non era possibile rispondere alla farmacia con il piano terapeutico personalizzato per i pazienti anticoagulati».

Un punto di vista che non fa il paio con quello dei farmacisti, assolutamente sorpresi di essersi trovati fuori dal nuovo sistema di trasmissione e dalla nuova rete intranet e dal network utilizzato dalla Asl. In ogni caso, i rappresentanti dei farmacisti hanno deciso di puntare verso una posizione conciliante.

«Le farmacie saranno ben contente di entrare nel sistema informatico della Asl – ha annunciato Gianfranco Picciau, presidente dell’Ordine dei farmacisti – esattamente come hanno fatto quando questo progetto invidiabile aveva iniziato a funzionare. L’unica cosa che ci preoccupa è piuttosto che siano i pazienti a pagare perché le trasferte, in alcuni casi, sono complicate».

Il nuovo decreto

«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative