La Nuova Sardegna

Oristano

Impiegati con la valigia, sindaco sotto accusa

di Piero Marongiu
Impiegati con la valigia, sindaco sotto accusa

Narbolia, i dipendenti chiedono la mobilità per dissapori con M. Giovanna Pisanu Il consigliere di maggioranza Lucia Dessì: di questo passo a rischio commissario

27 marzo 2016
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NARBOLIA. Anche l'undicesimo dipendente del Comune, dopo la richiesta di nulla osta per la mobilità volontaria presentata dai suoi colleghi al protocollo giovedì scorso, sarebbe intenzionata a seguire la stessa strada. Al momento risulta essere in ferie, ma avrebbe già compilato il modulo da presentare al suo rientro in servizio. Tutto nascerebbe dal clima, definito “molto pesante”, che si respirerebbe negli uffici comunali, appesantitosi ulteriormente dopo che il segretario Marco Casula ha rinunciato all'incarico.

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Alla base di tutto, anche se nessuno dei dipendenti contattati conferma, ci sarebbero i rapporti estremamente tesi tra loro e alcuni componenti della maggioranza, e in particolare con il sindaco Maria Giovanna Pisanu. La diretta interessata, però non fornisce alcuna spiegazione, Contattata dopo che è scoppiato il caso, si è limitata a dire: «Sono in riunione», mentre da ieri mattina non risponde al telefono. Stesso discorso per alcuni degli assessori contattati: non sono raggiungibili. Intanto nel paese cresce il numero delle persone che si schierano in favore dei dipendenti, ritenuti corretti e professionalmente preparati, e non dei fannulloni, come qualcuno vorrebbe far credere.

«L'idillio tra i dipendenti e il sindaco si è interrotto quasi subito – dice Lucia Dessì, consigliere di maggioranza – e la situazione venutasi a creare dopo le richieste di mobilità presentate in massa giovedì scorso, richiede un chiarimento immediato. Al punto in cui stanno le cose, chiederò una riunione urgente del Consiglio. Personalmente non sono disponibile a fornire alcun appoggio a un'amministrazione ingessata ormai da troppo tempo. I dipendenti non si sentono tutelati, anzi il contrario. Eppure, lo dico da dipendente pubblico con oltre 30 anni di lavoro sulle spalle, non si sono mai sottratti alle loro responsabilità». Insomma, nessuno avrebbe chiesto favori né al sindaco né agli assessori, ma solo di essere messi nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro in un ambiente sereno.

«A volte un sorriso, un bravo e un grazie – precisa Lucia Dessì –, contribuiscono a creare le condizioni per dare di più. Di questo passo non so neppure se riusciremo ad approvare il bilancio nei tempi previsti. In caso contrario ci sarà lo scioglimento del Consiglio, con conseguente arrivo del Commissario. Adesso è necessario valutare bene la situazione. Ma per andare avanti, l'atteggiamento del sindaco, e anche di qualche assessore, deve cambiare radicalmente».

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