La Nuova Sardegna

Oristano

Nello Spazio giovani un messaggio per non dimenticare

di Michela Cuccu
Nello Spazio giovani un messaggio per non dimenticare

La struttura per i ragazzi intitolata al partigiano Busonera Così il Comune e l’Anpi hanno festeggiato il 25 Aprile

26 aprile 2016
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ORISTANO. Lo “Spazio Giovani” di Sa Rodia da ieri è intitolato al martire della Resistenza, Flavio Busonera. Ieri la città ha celebrato con un gesto simbolico e solenne la festa della Liberazione, dedicando una struttura pubblica ad uno dei suoi figli più illustri, per lungo tempo quasi dimenticato: il medico pediatra antifascista, «Il medico dei partigiani», come è sempre stato ricordato, che il 17 agosto di 72 anni fa, durante l’occupazione nazista, venne giustiziato a Padova dai fascisti che lo avevano catturato in una imboscata.

In Veneto, regione dove il pediatra nato a Oristano alla fine dell’Ottocento, si era trasferito, costretto a lasciare la Sardegna perché, dopo la sua adesione al Partito Comunista, perseguitato dal fascismo, Flavio Busonera ha dato il nome a ospedali, scuole, strade e piazze importanti. Fino a ieri, a Oristano, il suo nome era solo nella targa di una via nemmeno troppo centrale «come è accaduto anche per Antonio Gramsci» ha detto il sindaco Guido Tendas nel corso della cerimonia di ieri che, sempre con le parole del primo cittadino, «in questo modo si riappropria della sua memoria».

A scoprire la targa, sull’ingresso della struttura, una bambina dagli occhi blu: la piccola Federica, pronipote di Flavio Busonera, che vive a Carbonia dove abitano ancora alcuni parenti del martire del fascismo, fra cui il nipote, Efisio. Tutti sono intervenuti ieri alla cerimonia. I figli di Flavio Busonera, Maria Teresa e Franceso, che risiedono ancora in Veneto, hanno invece inviato una lettera di ringraziamento, spiegando che data l’età avanzata (sono ormai ultra ottantenni) non sarebbero potuti intervenire alla manifestazione, annunciando però una futura visita a Oristano.

«Una giornata speciale e bellissima», è stato il commento di Carla Cossu, presidente provinciale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, intervenuta alla cerimonia seguita da tante persone comuni e qualche autorità, fra cui, gli assessori comunali Maria Obinu, Emilio Naitza e Efisio Sanna; il commissario straordinario della Provincia, Massimo Torrente e il comandante della Capitaneria di porto, Giovanni di Nardo. Allo studioso Beppe Meloni è stato affidato invece il compito di tracciare un ricordo del medico dei partigiani al quale, il dirigente scolastico Giampiero Enna ha anche dedicato una biografia che sarà presto pubblicata da una casa editrice oristanese.

E come in tutte le feste della Liberazione, non potevano mancare gli inni partigiani, da “Bella ciao” a “Fischia il vento”, eseguiti dalla Banda cittadina “Santa Cecilia” che con il suo intervento ha aggiunto un carattere di ulteriore solennità alla manifestazione.

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