Abbanoa: «Acqua sana e ora certificata»
Il gestore unico pubblicherà ogni due settimane i dati sui parametri idrici per l’intera rete di distribuzione cittadina
ORISTANO. L’acqua che viene distribuita nella rete idrica dell’Oristanese, è sana, pulita e certificata. Da ieri, in accordo con il Comune, Abbanoa ha preso l'impegno di pubblicare con cadenza quindicinale il monitoraggio di una serie di parametri dell’acqua distribuita nelle reti idriche della città e di metterli a disposizione degli utenti. Nello scorso mese di marzo la città era rimasta senza acqua potabile per due settimane. Un disagio che aveva posto con la massima urgenza la necessità di dare al problema acqua una soluzione definitiva.
Ora, chi fosse interessato ai singoli valori, li può trovare su lo "Speciale Oristano" all’indirizzo internet www.abbanoa.it/acqua-di-oristano, dove è presente anche una guida, che riporta i dettagli dei parametri e le spiegazioni relative alla loro importanza, che aiuta a comprendere meglio il singolo dato.
L'acqua distribuita a Oristano proviene dal sistema delle sorgenti di Santu Lussurgiu (Serrantes e Santu Miali) e Bonarcado (Maiolu e Bau Nou) e dai pozzi trivellati di Sa Rodia, San Martino, Pergolesi, Temo, Solferino, Iglesias, Milis, Marconi.
Per quanto riguarda l'alimentazione delle frazioni: Silì è approvvigionata dal pozzo locale trivellato; Torregrande dalle sorgenti e in parte dall’attuale potabilizzatore di Silì; Massama e Nuraxinieddu dalle sorgenti; Donigala in parte dalle sorgenti e in parte dal pozzo locale trivellato; Pesaria dal potabilizzatore di Silì e San Quirico dalla sorgenti di Santu Lussurgiu-Bau Pirastu.
L'acqua distribuita a Oristano proviene, quindi, in parte da sorgenti e in parte da pozzi. «Le sue caratteristiche – riporta in una nota la stessa Abbanoa – dipendono dalle percentuali di miscelazione fra le acque disponibili: quelle provenienti dalle sorgenti sono caratterizzate da una ridotta mineralizzazione, al contrario quelle derivanti dai pozzi presentano una mineralizzazione importante, con valori di cloruri superiori alle acque sorgive».
Tutte le acque distribuite a Oristano, conferma Abbanoa, grazie al ridotto contenuto organico che limita la formazione di sottoprodotti, non sono trattate se non con esclusione della semplice disinfezione con cloro.
«Gli unici inconvenienti avuti in questi ultimi anni sono dipesi dall'aumento di torbidità delle acque sorgive che hanno compromesso la potabilità. E’ quanto avvenuto a marzo in concomitanza delle abbondanti piogge».
Altro aspetto che Abbanoa evidenzia è che il continuo utilizzo delle acque sotterranee della piana dell'Oristanese ne sta compromettendo la qualità, con un incremento progressivo della concentrazione dei cloruri.
Anche per ovviare a questo problema Abbanoa ha già appaltato una opera infrastrutturale definita importantissima: il nuovo potabilizzatore di Silì, che prenderà l'acqua dall'invaso dell'Omodeo e la condurrà lungo l’intera rete del bacino, che si spera nel frattempo almeno in parte risistemata per quanto riguarda le rotture e le perdite.
Notizie positive vengono dalle analisi sulla potabilità dell’acqua, visto che nessun valore è fuori norma.
«Sulla base degli ultimi campionamenti è confermata la regolarità dei valori e l'assenza di fuori norma». Secondo i tecnici di Abbanoa le acque erogate risentono dell'origine (pozzi o sorgente e a seconda della provenienza cambia in modo sostanziale la mineralizzazione e conseguentemente cambiano le caratteristiche organolettiche (sapore).
In generale le acque distribuite a Oristano si presentano incolori, inodori, insapori, rispettando le caratteristiche di qualità previste dalla normativa vigente.
Dal punto di vista organolettico, per quanto riguarda le acque di sorgente si può evidenziare come presentino una ridotta mineralizzazione con bassi valori sia di durezza che di cloruri e sodio.
Le acque dei pozzi, invece, presentano una maggiore durezza, ma soprattutto un elevato contenuto di cloruri e sodio: in questo caso le acque risultano più salate.