Bosa contro i tagli ai voli low cost solidarietà da Sassari e Alghero
I primi cittadini del nord dell’Isola parteciperanno oggi al consiglio comunale aperto sul tema Flussi negativi sugli arrivi, prime ricadute anche per i gestori di alberghi e Bed & Breakfast
BOSA. La spina nel fianco della riduzione dei voli low cost ad Alghero fa male, tra le fila degli operatori lungo la costa centro occidentale della Sardegna - la lettera petizione lanciata dai titolari delle aziende turistiche di Planargia e Montiferru nei giorni scorsi è l’ultimo drammatico appello proveniente dal territorio, ed il consiglio comunale convocato per venerdì mattina a Bosa con all’ordine del giorno “Collegamenti aeroportuali: analisi delle criticità odierne” dal sindaco Luigi Mastino, diventa aperto. L’appuntamento per ospitare sindaci, assessori, interi consigli comunali e cittadini, è stato convocato domani dalle 10 del mattino nell’ampia sala convegni dell’Episcopio con ingresso da via Manin. Arriveranno anche i sindaci di Sassari e Alghero, da settimane impegnate nella battaglia, anche politica, per cercare di convincere Ryanair a mantenere base operativa ad Alghero e collegamenti tra Sardegna e Nord Europa nell’aeroporto di Fertilia, punto di riferimento da decenni non solo per le località nord occidentali del'isola, ma anche per i flussi turistici in arrivo in Planargia-Montiferru ed in parte nell'oristanese. «Invito tutti, cittadini e operatori, a partecipare», ripete dal suo ufficio nel palazzo comunale di viale Garibaldi Luigi Mastino, che nei giorni scorsi ha partecipato a Bosa, nella sala della Biblioteca, ad un incontro richiesto da operatori e amministratori della Planargia. Sulla scrivania del primo cittadino arriverà a breve la cartella con la lettera e le allegate pagine di firme che elenca analiticamente situazione e paure di chi da queste parti opera nell’accoglienza turistica: soprattutto B&B, affittacamere, ristoratori le categorie più esposte. Già il taglio di diverse rotte tra Alghero ed il Nord Europa infatti si è fatta sentire nelle prenotazioni tra gennaio e marzo. Con un meno 30/40 per cento delle prenotazioni, come ha confermato il titolare di S’Alzolitta Davide Unali, di Magomadas. Quozienti che si fanno sentire in negativo anche a Bosa, a sentire chi conosce bene le dinamiche legate ai voli low cost e paga sulla propria pelle, rientro di investimenti compresi, l’attuale situazione. «Il calo si è fatto già sentire a gennaio ed è progressivamente continuato, dopo che finalmente negli ultimi due anni abbiamo assistito ad una ripresa che ci ha permesso di investire qualche soldo nel migliorare le strutture» racconta un operatore di Bosa. La paura è che le sempre più risicate presenze di ospiti in arrivo dall’Europa, soprattutto nella bassa stagione, possa tradursi in un duro colpo difficilmente rimarginabile.
Una mazzata, per dirla in parole povere, che alla fine favorirà una nuova ondata di emigrazione, l’incubo che aleggia a leggere tra le righe della analitica lettera stilata dagli operatori.
Alessandro Farina