La Nuova Sardegna

Oristano

Giornata mondiale dell’amianto, ricordi e rabbia dei sopravvissuti

di Michela Cuccu ; di Michela Cuccu
Giornata mondiale dell’amianto, ricordi e rabbia dei sopravvissuti

A Simaxis il convegno dell’associazione ex esposti. Appello alla Regione sui fondi per le bonifiche La Asl: una quarantina i morti in provincia tra coloro che lavorarono all’interno delle fabbriche

30 aprile 2016
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SIMAXIS. «I pericoli dell’amianto spiegati ai ragazzi», si potrebbe riassumere con il titolo di un saggio sulla Shoah, la manifestazione che si è tenuta ieri mattina nel centro sociale di Simaxis per la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Appunto ai ragazzi, gli studenti dell’Istituto comprensivo di Simaxis-Villaurbana, era destinato il dibattito organizzato dall’Associazione ex esposti amianto, per discutere dei problemi legati alla massiccia presenza nell’ambiente del materiale fuori legge dal 1992.

«Di amianto si muore»: non ha usato mezzi termini Giampaolo Lilliu, presidente dell’Associazione ex esposti ma in prima linea nella lotta operaia che ormai più di vent’anni fa, portò alla chiusura delle due fabbriche, la Sardit di Oristano e la Cema di Marrubiu che producevano manufatti di cemento amianto.

Non è stata casuale la scelta di Simaxis come sede del convegno. Era infatti di Simaxis Luigi Mereu, una delle prime vittime del mesotelioma pleurico, il terribile tumore provocato dalla respirazione delle fibre di amianto. Ieri la figlia, Fannì, ha tracciato un ricordo dolce e allo stesso tempo straziante del padre. «Che al rientro dal lavoro in fabbrica si stendeva ancora con la tuta intrisa di polvere sul divano, dove tutti ci sedevamo. Se avessi saputo – dice – che quel lavoro che gli consentiva di mantenerci avrebbe provocato una morte così terribile e prematura, probabilmente avrei chiesto a mio padre si licenziarsi». Tanti i morti, circa 40 nell’Oristanese, mentre 152 sono gli ex esposti (il dato è stato fornito dal Commissario straordinario della Asl 5, Maria Giovanna Porcu) tenuti sotto osservazione sanitaria.

Oggi il problema sono i costi eccessivi delle bonifiche. Aspetto sollevato dai sindaci di Simaxis, Giacomo Obinu, e di Solarussa, Ennio Marceddu, che hanno spiegato come le risorse pubbliche limitino a rimborsi per la rimozione e lo smaltimento ma non per la sostituzione delle parti degli edifici da bonificare. Insomma, se uno ha il tetto di eternit e non ha i soldi per costruirne uno nuovo può fare nulla. Mancanza di risorse sottolineata anche dal presidente di Confindustria, Giuseppe Ruggiu. «Da parte del Governo e del Parlamento c’è la massima attenzione a questo problema», ha detto la deputata Caterina Pes. Argomento ripreso anche dal consigliere regionale Mario Tendas che ha ricordato come, nel 2015, la Regione si sia dotata di un piano sull’amianto con 20milioni di per le bonifiche.

Angelo Rubechini, comandante del Noe dei carabinieri di Cagliari, ha posto l’accento sulla lotta allo smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi. «Battaglia che si combatte con l’educazione alla legalità che deve iniziare dalla scuola».

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