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Il sogno di un dialogo tra pietre e menhir

Il sogno di un dialogo tra pietre e menhir

LACONI. Dai murales di corso Garibaldi, ormai cancellati dal tempo, all’idea, mai realizzata, delle pietre sonore nel piazzale di Palazzo Aymerich. Sono parte dei ricordi che legano la cittadina del...

15 maggio 2016
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LACONI. Dai murales di corso Garibaldi, ormai cancellati dal tempo, all’idea, mai realizzata, delle pietre sonore nel piazzale di Palazzo Aymerich. Sono parte dei ricordi che legano la cittadina del Sarcidano a Pinuccio Sciola.

«Conobbi Pinuccio a San Sperate agli inizi degli anni '70, con i laconesi li residenti - racconta l’amico ed ex sindaco Paolo Pisu - Si parlava in lingua sarda, della storia della Sardegna non insegnata nelle nostre scuole, di politica e dei grandi e irrisolti problemi della questione sarda e di come dare lustro e dignità alla nostra piccola patria sarda. Mentre Pinuccio cucinava, parlava, come sempre, di pietre e mi interrogava sulle statue menhir trovate a Laconi. Argomento che riprendemmo anni dopo quando, in occasione di iniziative culturali, Pinuccio dipinse a Laconi diversi murales, con Diego Asproni, Muroni, Cotza di Villamar ed insegnanti locali, ai quali ha insegnato questa forma di arte popolare che diceva di aver appreso dal grande maestro messicano Siquerios».

Era il 1977 e l'esperienza continuò negli anni successivi. «Da allora i rapporti con Pinuccio non cessarono mai, sia nei momenti buoni e allegri, sia in quelli più tristi. In occasione della sua ultima visita a Laconi, dopo che si era ripreso da una lunga malattia, visitammo il Museo dei Menhir».

L’ex sindaco di Laconi attinge al libro dei ricordi: «Mi regalò due piccole pietre a forma di seme e un libro in cui erano rappresentati i più grandi scultori moderni del mondo. Nel cortile di palazzo Aymerich, oggi sede del Museo della statuaria preistorica, gli dissi che sarebbe stato bello vedere un giorno le sue pietre sonore esposte in quel luogo, come se queste dall'esterno dialogassero con quelle di sei/sette mila anni prima esposte all'interno».

Un dialogo che non ci fu mai,a ma che Pisu sogna ancora di realizzare: «Rimase entusiasta dell'idea e mi disse che dovevamo preparare un bel progetto. Speriamo - conclude Pisu - che questo nostro sogno, si possa ancora realizzare». (Iv.Ful.)

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