Fallimento con bancarotta, sei mesi a un commerciante
CABRAS. Il reato viene derubricato, ma resta in piedi. Da fraudolenta, la bancarotta diventa semplice e questo serve, se non altro, per arrivare a una pena molto più bassa rispetto a quella...
CABRAS. Il reato viene derubricato, ma resta in piedi. Da fraudolenta, la bancarotta diventa semplice e questo serve, se non altro, per arrivare a una pena molto più bassa rispetto a quella prospettata dal pubblico ministero Marco Ulzega che aveva chiesto la condanna a due anni per il commerciante di Nurachi, Efisio Chergia, titolare della Vittoria Arredo di Cabras. Gli ultimi anni di attività, infatti, andarono piuttosto male e la ditta dichiarò fallimento. Quando succede questo, il curatore spulcia tutti i documenti contabili, ma in questo caso per quasi tre anni la contabilità era stata un’optional. Pocchissimi o nessun documento, tanto che inevitabilmente scattò anche la denuncia per bancarotta. Secondo la pubblica accusa tutto fu fatto in maniera fraudolenta, ma è passata la linea difensiva proposta dall’avvocato Serena Contini che ha sostenuto che la mancata tenuta delle scritture contabili fosse stata soltanto frutto di una cattiva gestione, ma non fosse stata attuata volontariamente per cercare di eludere i creditori o la legge. Questa tesi ha prevalso nella sentenza dei giudici Carla Altieri, Francesco Mameli e Elisa Marras che hanno inflitto sei mesi al commerciante.