La Nuova Sardegna

Oristano

Il colpo grosso dei ladri di cipolle

Il colpo grosso dei ladri di cipolle

In un campo vicino a Tresnuraghes qualcuno ha prelevato durante la notte quattrocento piantine

10 giugno 2016
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TRESNURAGHES. Amara sorpresa per una famiglia del paese che in un piccolo podere in località Sena, la zona rurale vicino al campo sportivo alla periferia di Tresnuraghes, aveva piantato degli ortaggi.

Cipolle per la precisione, oltre quattrocento piante ormai arrivate a maturazione, ma che non sono state purtroppo raccolte da chi le aveva faticosamente seminate e coltivate nelle scorse settimane, e sperava magari di aggiungerle alla dispensa di casa.

«Questa mattina (ieri per chi legge, ndc) mia madre si è recata nel terreno di Sena per raccogliere le cipolle. Ma non c’erano più, sono state estirpate e portate via da qualcuno proprio quando erano arrivate a maturazione», il racconto del figlio, Marco Porcu, che ha segnalato quanto accaduto alla nostra redazione.

L’uomo, originario di Tresnuraghes, vive e lavora da tempo nel continente ma rientra spesso in paese, dove ha mantenuto i legami e dove vive l’anziana madre. «In genere sono a Tresnuraghes almeno una volta al mese, e qualche tempo fa avevo personalmente aiutato mia madre a piantare quattro o cinquecento cipolle nel terreno di Sena», spiega al telefono. «Ieri mi ha chiamato raccontandomi che si era recata nel campo, ma le cipolle non c’erano più, qualcuno le aveva portate via probabilmente nottetempo. Era esterrefatta», la comprensibile reazione.

In Planargia, così si racconta, c’è chi si attrezza magari per dormire in vigna nel periodo della vendemmia, non si sa mai a qualcuno venga in mente una raccolta notturna tra i filari della pregiata e costosa uva Malvasia. Ma il caso segnalato nella zona di Sena suona sicuramente come piuttosto particolare.

«Non so cosa pensare. Non è per il danno economico in se, non si tratta certamente di un prodotto pregiato o di alto valore commerciale. E’ l’azione che mi lascia interdetto: arrivare a rubare delle cipolle fa quantomeno pensare», conclude Marco Porcu, incredulo più che indignato per l’accaduto. (al.fa.)

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