La Nuova Sardegna

Oristano

Il Filet chiama l’Unesco, siglato a Venezia l’accordo

di Alessandro Farina
Il Filet chiama l’Unesco, siglato a Venezia l’accordo

Bosa, diciassette Comuni si alleano sotto il marchio di “Merletto italiano” Fronte unico per il riconoscimento dei manufatti come patrimonio dell’umanità

15 giugno 2016
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BOSA. Il sindaco Luigi Mastino ha firmato a Venezia insieme ai sindaci di altri diciassette comuni, il protocollo d’intesa sulla richiesta all’Unesco di riconoscimento del merletto italiano come patrimonio immateriale dell’umanità. La cerimonia si è tenuta nella sede del Comune della città lagunare all’indomani della Biennale dedicata ai preziosi lavori artigianali a cui ha partecipato l’associazione La Foce.

Nelle mani di Luigi Mastino c’è ora il logo “Merletto Italiano” consegnato ai sindaci della rete di comuni, che intendono ora collaborare per più incisive azioni di promozione delle produzioni artigianali femminili nel territorio italiano. «L’iniziativa è stata presentata dalla presidentessa del consiglio comunale di Venezia, alla presenza degli amministratori che hanno poi siglato il protocollo d’intesa, che apre ad un percorso più articolato di collaborazione nella valorizzazione del merletto rispetto all’idea nata da Vittoria Ovidi», spiega il sindaco di Bosa.

Ora vede nuove possibilità di visibilità e valorizzazione del prezioso ricamo che per secoli ha caratterizzato il lavoro artigianale femminile in riva al Temo. «Alla riunione è intervenuto anche Vincenzo Salati, che ha elaborato il logo poi consegnato ai sindaci». Il simbolo “M.I” (Merletto Italiano) presto potrebbe comparire nei lavori delle abili artigiane locali autorizzate ad utilizzarlo, a garanzia della qualità di un prodotto di artigianato artistico più che apprezzato, non solo in Sardegna visto il successo del Filet di Bosa nella Biennale del Merletto che si è svolta a Venezia nei giorni scorsi.

«Uno degli elementi forti messi in luce è quello del legame della femminilità e del lavoro delle donne, che hanno contribuito per secoli col merletto ad aiutare l’economia familiare. Un segno di dedizione, pazienza, sacrificio», sottolinea Luigi Mastino. Intanto l’iniziativa della rete appena costituita non apre esclusivamente nuove prospettive alla valorizzazione storica, culturale e artistica, ma diventa anche occasione per una collaborazione tra i comuni della rete, a cui potranno aggiungersi altri centri. L’Unesco ha già riconosciuto in passato come patrimonio immateriale dell’umanità il merletto di un centro della Francia. «Qui la novità è costituita dal fatto che l’Italia vanta tanti preziosi lavori in diversi luoghi, che ora si riuniscono per un obiettivo comune, promuovendo un prodotto artigianale che porta con se una pluralità di significati». Il sindaco intende ora coinvolgere l’amministrazione e le associazioni in una serie di progetti tra cui una mostra permanente nella struttura comunale restaurata a Sa Costa.

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