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Volontari in corsia: un esercito di angeli per aiutare chi soffre

Volontari in corsia: un esercito di angeli per aiutare chi soffre

ORISTANO. Trentanove nuovi volontari ospedalieri che, da settembre, si andranno a sommare ai 50 che già operano all’ospedale San Martino. Si è conclusa con la consegna degli attestati la quarta...

01 luglio 2016
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ORISTANO. Trentanove nuovi volontari ospedalieri che, da settembre, si andranno a sommare ai 50 che già operano all’ospedale San Martino. Si è conclusa con la consegna degli attestati la quarta edizione del corso di formazione. I nuovi volontari, di diverse fasce di età, prevalentemente donne, dedicheranno parte del proprio tempo nel sostegno ai pazienti, prestando loro ascolto, aiutandoli in piccoli commissioni o semplicemente scambiando con loro qualche parola per far trascorrere più in fretta la giornata.

Ieri, nella sala conferenze dell’ospedale, si è tenuta la cerimonia conclusiva del corso organizzato dal Servizio di Psicologia della Asl 5, in collaborazione con Avo (Associazione volontari ospedalieri) e Vincenziane e finalizzato a preparare al meglio i volontari al loro ingresso in reparto. A consegnare gli attestati di frequenza sono stati il Commissario Straordinario dell’Azienda sanitaria n.5 Maria Giovanna Porcu e l’arcivescovo Ignazio Sanna. Accanto a loro, il presidente di Avo, Sergio Locci, e del gruppo Vincenziane, Francesca Cogotti, il direttore dei Presidi ospedalieri Nicola Orrù e il responsabile del Servizio di Psicologia Domenico Putzolu.

«Grazie ai volontari per il prezioso lavoro svolto gratuitamente nelle nostre strutture» ha esordito il Commissario Straordinario Asl, che ha voluto citare un brano del cantautore Luca Carboni, "Quante verità", per esprimere la propria riconoscenza a tutte le persone che silenziosamente, senza clamore, dedicano la propria vita a chi soffre. Una riflessione a cui si è associata quella di Monsignor Sanna, che ha espresso «gratitudine per l'impegno sociale dei volontari, lontani dalla logica del mercantilismo, che prestano la loro opera nei “santuari della sofferenza”. Voi - ha concluso Monsignor Sanna - siete la prova che c’è del bene nel mondo».

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